Quello delle pensioni è uno dei temi più ostici dell’epoca odierna. I lavoratori nati fino al 1964, però, potrebbero ricevere una sorpresa.
Quando si è bambini si aspetta con ansia il momento in cui si potrà finalmente andare a scuola. In età scolastica, invece, l’unico desiderio è quello di poter accedere al più presto al mondo del lavoro. Quando si trova finalmente un impiego, però, il peso degli impegni e delle responsabilità non tarda di certo a farsi sentire. Ed è proprio per questo motivo che, già poco tempo dopo, si inizia a desiderare di andare in pensione.
Dopo questa breve panoramica, potremmo azzardare a dire che non siamo mai contenti della fase della vita che viviamo. È pur vero, però, che ognuna di essa comporta una serie di importanti criticità. La pensione, ad esempio, è l’obiettivo comune di chiunque abbia speso il proprio tempo a lavorare. Spesso, però, accedervi non è poi così semplice perché, come tutti sappiamo, per farlo è necessario possedere determinati requisiti anagrafici e contributivi.
Attualmente, però, sembra che il governo potrebbe essere a lavoro per dare la possibilità ai lavoratori nati fino al 1964 di smettere di lavorare grazie alla nuova “Quota 96“. Di che cosa si tratta? In che cosa consiste? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Poter godere finalmente della pensione, dunque, è il desiderio di tutti coloro i quali hanno trascorso la propria vita a lavorare. Per questo motivo, a breve, potrebbe essere varata dal governo la cosiddetta “Quota 96”, legge che permetterebbe ai nati fino al 1964 – ovvero a chi nel 2024 compirà 60 anni – di andare in pensione a 60 anni di età, appunto, e 35 di contributi.
Se la matematica non è un’opinione, converremo tutti sul fatto che 60, se sommato a 35, fa 95, e di certo non 96. Com’è possibile, dunque, che tale proporzione tra età e anni di contributi sia esatta? Questo è possibile perché “Quota 96” utilizzerebbe anche una singola porzione dell’anno.
Per fare un esempio pratico, prendiamo in considerazione un lavoratore che ha già compiuto 60 anni e 5 mesi. Se la nuova legge venisse approvata, quest’ultimo potrebbe accedere alla pensione con 35 anni e 7 mesi di contributi. In questo modo, “Quota 96” verrebbe perfettamente rispettata: il risultato della somma di 60 e 35, come precedentemente accennato, è 95, mentre quello di 5 e 7 è 12, ovvero, un anno esatto.
Nel 2024, dunque, coloro i quali sono nati nel 1964 compiranno 60, e alcuni di essi, se possessori di determinati requisiti, potrebbero avere la possibilità di andare in pensione in maniera anticipata. Le persone che hanno versato almeno un anno di contributi per lo svolgimento di lavori usuranti, gli invalidi, i disoccupati e i cosiddetti “caregiver”, ad esempio, possono accedere alla pensione con soli 41 anni di contributi.
Le donne, invece, possono usufruire di “Opzione donna” le quali, con 60 anni di età e 35 anni di contributi, hanno la possibilità di andare in pensione in maniera anticipata. In alternativa, le lavoratrici con invalidità o che hanno svolto attività di “caregiver” con due o più figli, hanno diritto di anticipare la pensione a 58 anni; la nascita di un solo figlio, invece, sposta il limite a 59 anni.
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