I sondaggi di Swg per il tg di La7, questa settimana, hanno restituito un quadro in cui a perdere di più è il Partito democratico di Elly Schlein, e dopo mesi in cui ha racimolato consensi su consensi, arrivando anche a nove punti percentuali di distanza da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Ecco, a proposito dello schieramento della presidentessa del Consiglio è l’altra compagine, assieme ai dem, appunto, e a Forza Italia ad aver perso qualcosina, che poi ha guadagnato la Lega di Matteo Salvini.
Bene, ma non benissimo, come il Carroccio del vicepremier, anche il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte e Azione di Carlo Calenda, che è cresciuta molto più degli ex alleati – con cui pare si sia arrivati a una tregua – di Italia Viva, che sono ancora al di sotto della soglia di sbarramento. Quanto alla possibile affluenza, il dato negativo di una settimana fa è stato confermato anche nelle rilevazioni di ieri, e questa non è una buona notizia per nessuno.
Un popolo, come quello dell’Emilia-Romagna, tante persone questa settimana hanno dovuto fare i conti con l’emergenza climatica, soprattutto con le alluvioni, le frane, l’acqua alta, i morti, gli sfollati, in maniera minore, ma comunque importante, anche il mondo della politica ha dovuto fare i conti con quello che è successo, tanto che sono stati messi in secondo piano anche gli impegni della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, al G7 in Giappone e quelli al Consiglio d’Europa a Reykjavik, in cui ci sono state anche delle prove tangibili di disgelo con la Francia e con il numero uno dell’Eliseo, Emmanuel Macron, che ha ammesso che l’Italia non può essere lasciata da sola nell’affrontare un’altra emergenza come quella che riguarda i migranti.
Per ciò che ha caratterizzato la settimana, una fetta di italiani, quelli intervistati da Swg per il tg di La7, ha deciso di non premiare né Fratelli d’Italia né, tantomeno, il Partito democratico, che nei fatti amministra la regione colpita, ma è seduto tra i banchi dell’opposizione in Parlamento.
Nel caso dello schieramento della premier, l’ammanco di voti rispetto al 15 maggio non può e non deve essere considerato preoccupante, anche perché è di appena lo 0,1%, e lo proietta al 29,7% dei consensi; nel caso dei dem guidati da Elly Schlein, che proprio contro il presidente emiliano romagnolo ha vinto le primarie del 26 febbraio, la situazione è un po’ diversa.
Dopo mesi, infatti, in cui si è rubato a destra (poco), e molto di più a manca o al centro, la compagine del Nazareno è in una fase discendente che, in questa settimana, ha visto scendere le percentuali di voto dello 0,4%, portandolo ancora più lontano da Fratelli d’Italia, e più vicino, invece, ai terzi in classifica (per utilizzare un linguaggio calcistico), ovvero il MoVimento 5 stelle, e precisamente al 20,9%.
I pentastellati guidati dall’ex premier Giuseppe Conte dal 15 al 22 maggio hanno guadagnato lo 0,2% e sono saliti al 16%, cifra tonda e fondamentale anche per poter dettare le regole di quella che potrebbe essere una futura e nuova alleanza con il Partito democratico. Come loro, poi, hanno rosicchiato la stessa percentuale anche dalla Lega di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sono l’unico partito della maggioranza che sostiene il governo che è cresciuto (sono arrivati all’8,8%).
Il Carroccio è l’unico partito del centrodestra ad aver visto aumentare i consensi anche perché Forza Italia di Silvio Berlusconi – che è finalmente uscito dal San Raffaele di Milano dopo 45 giorni di ricovero – ha perso gli stessi decimi di percentuale che ha perso Meloni, portandosi al 6,7%, che, tra l’altro, li vedrebbe soccombere (per modo di dire, certo) anche al fu terzo polo, che pare abbia trovato una tregua almeno per quanto riguarda il presentarsi insieme alle europee del prossimo anno.
Le cose, però, per Carlo Calenda e quindi Azione e Matteo Renzi e il suo Italia Viva non vanno nella stessa maniera. Lo schieramento dell’ex ministro dello Sviluppo economico ed ex europarlamentare, in settimana, infatti, è cresciuto dello 0,2% (come Lega e MoVimento 5 stelle), ed è arrivato al 4,3%, quello dell’ex presidente del Consiglio fiorentino, ora direttore editoriale del Riformista, invece, è rimasto nella stessa posizione e con le stesse percentuali, ovvero a un 2,7% dei consensi che, ora come ora, non li farebbe arrivare neanche alla soglia di sbarramento.
Tra chi la supera, ancora, c’è sicuramente l’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, i più attenti per quanto riguarda i pericoli del cambiamento climatico. Dal 15 maggio, i rossoverdi hanno “rubato” lo 0,1% e sono ora dati al 3,5%, lontanissimi, per giunta, anche da +Europa di Riccardo Magi, che ha perso ancora lo 0,2% ed è fotografato al 2,2%, praticamente a un soffio da Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore e giornalista grillino, che ha guadagnato lo 0,1% ed è ora a cifra tonda, ovvero al 2%. Ad aver guadagnato, poi, qualche decimale, c’è anche Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che con lo 0,2% in più, adesso è proiettato all’1,6%. La stessa percentuale, in ultima battuta, che ha fatto crescere il partito della sinistra radicale, è stata perso da tutti gli altri, tra cui c’è anche Noi Moderati di Maurizio Lupi, ovvero l’ultima forza che nei fatti, e come ha detto lo stesso numero uno, sostiene l’esecutivo.
Secondo i sondaggi di Swg per il tg di La7, l’affluenza alle urne se si dovesse votare a breve per le politiche (scenario molto difficile se non impossibile da verificarsi) sarebbe ancora il vero tallone d’Achille per tutte le forze in campo. Se nelle precedenti settimane (ma non quella del 15 maggio), infatti, avevamo visto una parziale diminuzione degli indecisi, ieri il dato è rimasto lo stesso, ovvero al 37% di chi non saprebbe come esprimersi, ed è davvero un problema non di poco conto.
Quel trend iniziato con le elezioni del 25 settembre, che è diventato ancora più preoccupante per le regionali nel Lazio e in Lombardia, in cui ha votato appena il 40% degli aventi diritto, è stato confermato dalle rilevazioni post elettorali, ed è confermato anche ora che il governo di Meloni è in carica da sette mesi. Qualcosa in più, insomma, per i cittadini si deve fare, lo devono dare dal centrodestra, chiaro, e lo si deve fare anche dalle opposizioni, specialmente da loro che puntano a sovvertire i pronostici, per lo meno per quanto riguarda la corsa al Parlamento europeo.
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