I sondaggi di Pasquetta di Swg per il tg di La7 hanno confermato una perdita di consensi importante per il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. La discesa di quello che è ancora il primo schieramento, però, non è l’unica novità, anzi, se per il Partito democratico di Elly Schlein la corsa non si è ancora fermata (e ha continuato a crescere), la stessa cosa si deve dire anche per la Lega di Matteo Salvini e anche per Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Non bene, secondo l’istituto di ricerca e quindi per gli intervistati, anche il MoVimento 5 stelle e il terzo polo, così come l’alleanza Verdi e Sinistra e persino +Europa, sempre più lontana dalla soglia di sbarramento. A preoccupare di più, però, c’è la quota di persone che, a oggi, non saprebbe cosa votare alle elezioni, la percentuale degli astensionisti è salita fino ad arrivare al 37%, e non è sicuramente una bella notizia.
Per i sondaggi, Fratelli d’Italia di Meloni perde ancora e il Pd accorcia. Chi cresce di più è la Lega di Salvini
Le vacanze pasquali (per chi le ha avute) sono finite, e con loro si è conclusa anche la piccola pausa che ci si è concessi, quasi inconsciamente, dal mondo della politica con le proposte, ma soprattutto con le polemiche. Se dell’idea di tagliare le pensioni di un miliardo, mentre la spesa militare cresce ancora di più, i partiti, soprattutto quelli al governo e quindi quelli del centrodestra, vedranno i risultati la settimana prossima nei sondaggi, quelli di ieri di Swg per il tg di La7 hanno fotografato una situazione in cui la premier, Giorgia Meloni, con il suo Fratelli d’Italia ha ben poco da gioire.
Le intenzioni di voto SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/BLCW2n1eTr
— SWG (@swg_research) April 11, 2023
In termini assoluti, infatti, il primo schieramento alle politiche del 25 settembre e non solo (anche per le rilevazioni, le elezioni nel Lazio e in Lombardia, ma non in Friuli Venezia Giulia) ha perso lo 0,4% dei consensi, arretrando ancora un po’ e arrivando al 29,3%, che è sì una percentuale importanti, ma non se si pensa che fino a poco più di un mese si viaggiava sul 30% e il distacco dagli inseguitori era molto più grande.
Superato il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, che questa settimana non ha perso né guadagnato (non in generale, per lo meno) ed è rimasto al 15,1% degli eventuali voti, il Partito democratico di Elly Schlein potrebbe aver messo nel mirino anche la compagine della prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana. Dopo due settimane di stallo, lo schieramento del Nazareno – che ora ha anche trovato una quadrature del cerchio per quanto riguarda la segreteria e anche il governo ombra – è tornato a crescere dello 0,3% e raggiungendo il 20,7%, e quindi avvicinandosi ancora di più a FdI.
Non è però il partito della neo segretaria dem ad aver visto i consensi crescere di più in una settimana, ma bensì la Lega di Matteo Salvini, la seconda forza dell’esecutivo che più di tutti, in passato, ha subito l’espansione dello schieramento di Meloni e che ora, a partire proprio dalle regionali che hanno concesso una seconda opportunità a Massimiliano Fedriga, si sta prendendo la sua rivincita. Con lo 0,4% in più rispetto al 3 aprile, il Carroccio ha toccato, stando ai sondaggi, l’8,8% dei consensi che non ha significato, è vero, nessun balzo in classifica, ma ha confermato un trend che, per il momento, ha visto un avvicinamento dai pentastellati e un allontanamento anche dal terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Ecco, per quanto riguarda i due schieramenti che dal 10 giugno dovrebbero diventare uno solo (a meno di cataclismi), e che ora come ora stanno facendo i conti con la scelta dell’ex premier di buttarsi sul giornalismo, ma anche di nuove forze che potrebbero andare a intaccare la loro supremazia al centro, hanno perso appena lo 0,1% in una settimana e sono arrivati al 7,7% dei consensi, lontani dal partito di via Bellerio sì, e anche loro più vicini a una Forza Italia che, invece, sta facendo i conti con la malattia di Silvio Berlusconi, il protagonista nel bene e nel male della seconda Repubblica. Gli azzurri che, a quanto pare, stanno mettendo in piedi una compagine più vicina alle istanze dell’inquilina di Palazzo Chigi, hanno guadagnato lo 0,3% dal 3 aprile arrivando a toccare il 6,5% dei potenziali voti.
Per quanto riguarda, poi, gli altri schieramenti, nella fattispecie quelli che oscillano tra la soglia di sbarramento e no, hanno perso consensi sia l’alleanza tra Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni – appena lo 0,1%, arrivando al 3,2% – e +Europa di Riccardo Magi, che è scesa in una settimana dello 0,2% ed è, ora, al 2,4%, ovvero lontanissimo da quel 3% che ha tagliato le gambe a molti, compresa Emma Bonino, a settembre nell’entrata in Parlamento. Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, invece, è rimasta uguale a come era il 3 aprile, ovvero all’1,9% e non è stata superata neanche da Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore pentastellato che ha pareggiato i conti crescendo dello 0,1%.
In una settimana cresce del 3% la percentuale di astensionisti
A preoccupare per davvero, ancora una volta, è la percentuale di persone che, a oggi, non sanno cosa votare alle prossime elezioni politiche, benché siano lontanissime. In una settimana, secondo i dati registrati dall’istituto di ricerca per il tg di Enrico Mentana, gli astensionisti sono cresciuti del 3% andando a toccare quota 37%, poco di più rispetto a quelli che non si sono recati alle urne il 25 settembre, molti meno, però, di quelli che invece non sono andati a votare per le regionali nel Lazio, in Lombardia e anche in Friuli Venezia Giulia.
Come già detto in passato, sono questi i numeri che più di tutti devono preoccupare i politici, di qualsiasi schieramento facciano parte, perché dimostrano la disaffezione della cosa pubblica che, invece, ci riguarda e ci riguarderà sempre.