Sotto Natale, la Camera dei deputati ha deciso di fare un grande regalo agli eletti della XIX legislatura: per l’acquisto di pc, tablet, smartphone, AirPods, insomma i dispositivi elettronici, i parlamentari di Montecitorio avevano a disposizione 5500 euro di bonus, il 120% in più rispetto a un anno fa. Dopo l’indiscrezione di Repubblica, dalle Iene hanno deciso di lanciare una gara di solidarietà che prevedeva, appunto, che dai quei soldi si comprassero apparecchi elettronici a una scuola in difficoltà.
Tra chi ha deciso di partecipare, e chi no, il tutto è stato possibile perché, di fatto, dagli uffici della Camera nessuno ha controllato (o controlla in generale) a chi effettivamente siano destinati i vari dispositivi. Bellissima la solidarietà, per carità, peccato che come finiscono ai bisognosi, allo stesso modo possono essere utilizzati anche da parenti, amici del deputato di turno, e tutto con i soldi dei contribuenti.
Degli stipendi d’oro dei parlamentari ne abbiamo già parlato, così come del reddito in un anno (il 2021) di qualcuno di loro. Sotto Natale, come rivelato da Repubblica, poi, alla Camera dei deputati, i 400 eletti alle politiche del 25 settembre 2022 hanno potuto usufruire di un bonus in più, e di 5500 euro. Per le loro attività da parlamentari, in pratica, avevano (e hanno) a disposizione un fondo in più per comprare pc, tablet, smartphone, cuffiette, insomma i dispositivi elettronici che normalmente utilizziamo.
Secondo, però, quanto dicono dalla Camera stessa, in realtà quei soldi possono essere utilizzati per acquistare quei materiali sì, ma per chiunque, a patto che poi si presenti la fattura (o lo scontrino dell’acquisto) in maniera tale che avvenga il rimborso, e questo perché non c’è nessun controllo da parte degli uffici dell’aula di Montecitorio.
La conferma è arrivata sempre al quotidiano diretto da Maurizio Molinari e nasce dall’iniziativa promossa dalle Iene subito dopo aver appreso la notizia del bonus, che l’anno scorso, e quindi per la legislatura in corso, è aumentato del 120% rispetto alla precedente – forse perché ci sono meno parlamentari e quindi più possibilità? Chissà – e la cui determina è stata firmata da Fratelli d’Italia, Lega e anche il MoVimento 5 stelle, con Filippo Scerra.
Tornando alla trasmissione di Italia 1, tramite l’inviato Filippo Roma, hanno deciso di lanciare una gara di solidarietà coinvolgendo deputate e deputate per l’acquisto, con quei soldi, di apparecchiature tecnologiche per una scuola elementare, la Gianni Rodari in provincia di Napoli, che si trovava in difficoltà. All’iniziativa hanno partecipato una trentina di eletti – compreso il presidente dei pentastellati, Giuseppe Conte -, che hanno contribuito all’acquisto di 53 tablet e 13 computer portatili.
Il tutto è stato possibile perché, appunto, nessuno ha controllato, o controlla tuttora. Meglio, perché dagli uffici preposti di Montecitorio, dicevamo, hanno bisogno solo della fattura. Alcuni deputati, infatti, prima di prendere parte alla gara, hanno domandato se fosse possibile utilizzare i rimborsi, che sono a carico dei contribuenti, per scopi diversi dalla determina, che parla esplicitamente di “compiti connessi all’esercizio del mandato parlamentare“. Lo hanno fatto con un telefonata, andando direttamente all’ufficio, qualcuno anche chiedendo un riscontro per iscritto: tutti hanno avuto la stessa risposta: “Gli uffici non entrano nel merito dell’utilizzo successivo all’acquisto“.
E in effetti, è bellissimo il fatto che con quei 5500 euro, soprattutto se moltiplicati per 400, si possa contribuire a far funzionare meglio la scuola, o possano essere dati a chi soldi non ne ha, ma alla stessa maniera parenti, amici, o anche semplici conoscenti degli eletti possono avere a disposizione un fondo con cui essere sempre al passo con i tempi, per lo meno dal punto di vista tecnologico.
Alla gara di solidarietà, però, hanno partecipato anche dei parlamentari che hanno sborsato di tasca loro i soldi per acquistare i pc e i tablet per la scuola elementare della provincia di Napoli. Lo hanno fatto sia il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, sia il co portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
Il forzista, davanti all’inviato delle Iene, ha ordinato il dispositivo su Amazon senza chiedere il rimborso, il secondo ha fatto lo stesso. “Se valesse il principio per cui questo materiale tecnologico può finire a chiunque, si può sì contribuire a una gara di solidarietà, ma anche regalare il cellulare al figlio o alla moglie. Io, difatti, ho deciso di non utilizzarlo e di attingere alle mie risorse personali per la donazione“, ha detto l’alleato di Nicola Fratoianni in Parlamento. Sì, dei bellissimi gesti.
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