Proseguono le indagini sul contorto e misterioso caso Orlandi. Dopo l’incontro avvenuto tra Pietro Orlandi e Alessandro Diddi, promotore di giustizia vaticano, saltano fuori nuovi indizi. Il fratello della ragazza scomparsa ha affermato di aver notato la volontà di fare realmente chiarezza sulla questione.
Il complesso e contorno caso Orlandi continua a fomentare inquietudine nella popolazione. A quando pare, Pietro Orlandi ha raccontato del suo incontro avuto con il promotore di giustizia vaticano, affermando di aver notato la volontà “di far chiarezza e di non fare sconti”.
Dopo il suo incontro con Alessandro Diddi, promotore di giustizia vaticano, Pietro Orlandi ha affermato di notare finalmente la volontà del Vaticano di fare chiarezza su ciò che è accaduto 40 anni fa alla 15enne Emanuela Orlandi.
A quanto pare infatti, sarebbe stato proprio Diddi a comunicare al fratello di Emanuela di aver ricevuto il via libera da Papa Francesco e dal segretario di Stato. L’indagine si svolgerà a 360 gradi, non facendo sconti a nessuno.
Inoltre Pietro è riuscito a far inglobare nell’inchiesta tutti gli atti relativi alle indagini private promosse dalla famiglia insieme all’avvocato Laura Sgrò.
Tra le documentazioni presentate dalla famiglia vi sarebbe una chat tra il cardinale Santos Abril e Catellò, presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior e arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore. All’interno di questa chat si parlerebbe del caso di Emanuela.
Tra i nomi illustri riportati da Pietro vi è quello del cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio.
Altri testimoni che saranno ascoltati, il cardinale Leonardo Sandri, monsignore Georf Gaenswein, segretario di Benedetto XVI e il cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario storico di Giovanni Paolo II.
“Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”.
Ha affermato Pietro Orlandi DiMartedì. Aggiungendo di essere convinto che Papa Ratzinger, Giovanni Paolo II e Francesco siano a conoscenza di ciò che è capitato alla sorella.
A tal proposito l’uomo a fatto ascoltare un audio proveniente da un soggetto molto vicino alla banda della Magliana, il quale avrebbe affermato:
“Papa Giovanni Paolo II se le portava in Vaticano quelle, era una situazione insostenibile. Così il segretario di Stato a un certo punto è intervenuto decidendo di toglierle di mezzo”.
A questo punto Pietro Orlandi ha iniziato a parlare del fenomeno della pedofilia in Vaticano, affermando che è possibile che Emanuela abbia ricevuto violenza anche da parte di “pezzi grossi”.
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