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Politica

Per il fumo si va verso uno stop totale all’aperto: ecco tutti i divieti

Fin dall’inizio della sua esperienza al ministero della Salute, il medico nucleare Orazio Schillaci aveva annunciato battaglia ai fumatori, quelli tradizionali e anche quelli che si sono convertiti alla e-cig, e a quanto pare così sarà. La marcia per il divieto (quasi) totale di fumare all’aperto, infatti, prosegue a passo spedito.

Un fumatore con una sigaretta “tradizionale” – Nanopress.it

In cosa potrebbero consistere, quindi, i nuovi obblighi, che il ministro considera una sorta di aggiornamento alla legge Sirchia – quella che vietava il fumo all’interno dei locali – di vent’anni fa ormai? Dai parchi alle fermate dei bus, ecco tutti i luoghi in cui non ci si potrà concedere una sigaretta o una e-cig.

Si va verso il divieto di fumo totale, anche all’aperto: quali sono i luoghi in cui non sarà più possibile

La legge Sirchia, approvata nel 2003, ormai vent’anni fa, pare abbia esaurito i suoi effetti sui tabagisti, i fumatori in pratica. Da qualche anno, infatti, in Italia, il numero di chi abitualmente aspira una sigaretta (e la finisce) e adesso anche una e-cig, non diminuisce, rimane lo stesso ed è un problema. Lo è perché, come aveva detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un’intervista al Corriere della Sera dopo l’audizione in Parlamento a gennaio, curare i tumori costa alle casse dello Stato il doppio di quanto non si guadagna con le accise (che a febbraio sono aumentate per tutti i tabacchi).

Non solo, però, perché accanto al dato economico, si devono anche raggiungere gli obiettivi del Piano Europeo contro il cancro 2021, per “creare una ‘generazione libera dal tabacco’, nella quale meno del 5% della popolazione consumi tabacco entro il 2040“, aveva detto ancora il ministro del governo di Giorgia Meloni.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci – Nanopress.it

Ecco, a questo proposito, secondo quanto rivelato dalla Stampa e poi da Quotidiano Sanità, le strette contro i fumatori si potranno fare più stringenti. La bozza di una legge, che non si sa ancora in quale forma verrà emanato, vieterà il fumo (anche quelle delle sigarette elettroniche, equiparato quindi alle cosiddette “bionde”) all’aperto.

Nello specifico, si potrebbe avere una stretta per quanto riguarda i parchi, accanto ai giochi per i bambini, come già avviene per esempio a Verona, ma anche alle fermate dell’autobus, della metro, dei traghetti e delle stazioni ferroviarie. Per strada, si potrebbe poter fumare solo se non sono presenti minori o donne in gravidanza.

Un’altra novità, che andrebbe a cambiare la legge Sirchia, potrebbe consistere nell’eliminare le zone fumatori al chiuso nei locali pubblici come bar, ristoranti, pub, ma anche quelle zone preposte negli aeroporti.

Un altro elemento nuovo che potrebbe essere inserito nella stretta contro il fumo potrebbe essere quello di vietare la pubblicizzazione delle nuove sigarette elettroniche, specialmente i device. Attualmente non si possono promuovere liquidi di ricarica o tabacco ma ci sono spot, appunto, sui dispositivi. Se passa la legge anche queste pubblicità dovranno sparire.

La reazione di Salvini sui social

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato la notizia trapelata oggi sul divieto del fumo all’aperto su Twitter chiedendo ai suoi follower cosa ne pensassero, ma dicendo anche che, per lui, le misure sono un po’ restrittive, specialmente per quanto riguarda le sigarette elettroniche.


Il commento del segretario federale del Carroccio dà la misura di quanto sarà difficile trovare una soluzione a livello governativo, considerato che, appunto, anche lui fa parte della squadra dell’esecutivo che proporrà la norma. Se da una parte, infatti, si tratta di una legge che ha degli scopi nobili, dall’altra si può pensare al proibizionismo, e così in tanti hanno analizzato la bozza.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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