La sentenza del tribunale civile di Catania contro il decreto Ong. Illlegittimo perché consente aiuto solo per chi si trova in precarie condizioni di salute.
La sentenza del tribunale civile di Catania è arrivata in seguito al ricorso effettuato da 35 migranti che lo scorso 6 novembre erano stati portati in salvo dalla Humanity 1. La giudice parla di decreto illegittimo, riferendosi agli obblighi internazionali di soccorso in mare. Stessa tesi portata avanti da Nicola Fratoianni, che attacca il governo: “Si rimangino la vergogna del carico residuale”.
Nella giornata di oggi, 13 febbraio, è arrivata la sentenza del tribunale di Catania a seguito del ricorso portato avanti da 35 profughi. I migranti erano stati tratti in salvo dalla nave Humanity 1, ma non erano stati fatti sbarcare nel porto più vicino a causa della decisione del governo di intervenire con il nuovo decreto contro le Ong.
Dunque la sentenza ha dato ragione ai profughi, ritenendo il decreto Ong voluto dal centrodestra illegittimo in ambito di salvataggi in mare. Il giudice infatti ha fatto riferimento al contenuto degli obblighi internazionali, delle operazioni di soccorso in mare, al quale il decreto si opporrebbe risultando dunque privo di valore.
“Se non fosse cessata la materia del contendere, per l’avvenuto sbarco, il ricorso sarebbe stato accolto con conseguente condanna dei ministeri” ha affermato la presidente Marisa Acagnino al tribunale di Catania. I 35 immigrati erano sbarcati proprio nel capoluogo siciliano lo scorso 6 novembre, adesso la sentenza gli ha dato ragione visto che con il decreto a essere soccorsi sarebbero stati solamente chi si trova “in condizioni precarie di salute” a discapito di altri migranti.
Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Laura Cecchini e Riccardo Campochiaro, e Giulia Crescini, e ha fatto riferimento al decreto del 4 novembre 2022 secondo il quale l’ingresso nelle acque territoriali deve avvincere esclusivamente per prestare soccorso alle persone che si trovano in condizione di emergenza.
Proprio al Humanity 1, che aveva effettuato un salvataggio il 6 novembre 2022, fu una delle prime imbarcazioni a cui fu applicato il decreto. Inizialmente, con a bordo 179 naufraghi, il 5 novembre l’autorizzazione era arrivata solo per 144 persone. Le ultime 35 erano rimaste a bordo e riuscirono a sbarcare solo l’8 novembre – dopo una perizia psichiatrica.
Ricorso dunque appoggiato in aula dal giudice di Catania, che ha riferito come l’Italia abbia tra gli obblighi internazionali anche quello di fornire assistenza ai naufraghi e dunque senza distinzioni – come invece specificato nel decreto – in base alle condizioni di salute.
Anche il leader di Sinistra Italiana ha riportato il verdetto del tribunale catanese: “E’ stato chiaro, il governo italiano ha violato il diritto internazionale”. Poi Nicola Fratoianni si rivolge a Giorgia Meloni e al ministro Piantedosi, invitandoli a chiedere scusa per le dichiarazioni di qualche mese fa, in cui il ministro aveva parlato di “carico residuale” riferendosi ai profughi rimasti sulle imbarcazioni.
Nella giornata di oggi un gruppo di medici senza frontiere ha effettuato un salvataggio, dalla Geo Barents, di 48 persone di cui 9 minori in navigazione su una barca di legno in acque internazionali come ha fatto sapere la stessa Ong. Si tratta della prima operazione di salvataggio dopo giorni di missione.
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