Si può ridurre lo smog a partire dalle azioni quotidiane che facciamo tutti i giorni? A quanto pare sì, e il tutto parte dalle nostre auto e da come guidiamo. Una novità è in vigore, in Italia, a partire da ieri.
Si potrà, infatti, ridurre la velocità sia sulle strade extraurbane che sulle autostrade per motivazioni ambientali. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Lo smog è una delle principali cause dell’inquinamento ambientale e a produrlo sono principalmente, auto, moto e tutti i mezzi di trasporto a benzina. Si può ridurre o, comunque, iniziare a ridurre le emissioni partendo da una riduzione della velocità, per motivi ambientali, su autostrade e strade extraurbane? In Italia sì.
Questa è una delle conseguenze e degli effetti del decreto legge numero 69, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, chiamato anche “decreto salva-infrazioni“, pensato per aiutare la chiusura delle procedure di infrazione pendenti sul nostro Paese. E, una di queste, riguarda proprio le emissioni di anidride carbonica e il nostro modo di impegnarci affinchè queste possano esser ridotte.
Il superamento dei valori limite di pm10: in assenza di un intervento normativo del governo, nel caso questo decreto non ci fosse stato, il nostro Paese sarebbe stato esposto al rischio di un nuovo deferimento davanti alla Corte di Giustizia europea e al pagamento di sanzioni. Ma cosa prevede, nello specifico, questo decreto?
“Nei casi in cui risulti necessario limitare le emissioni derivanti dal traffico veicolare in relazione ai livelli delle sostanze inquinanti nell’aria” – scrive il decreto – “le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze […] possono disporre riduzioni della velocità di circolazione dei veicoli, anche a carattere permanente, sulle strade extraurbane”.
Una novità che è bene conoscere in quanto, specie in alcuni periodi dell’anno, lo smog nelle nostre città e nelle sue zone immediatamente confinanti, sale a valori molto al di sopra della norma. Saranno, infatti, disposti dagli stessi comuni, regioni o province (dove lo si ritenga necessario) dei dispositivi di controllo del traffico che serviranno proprio a far conoscere e a rispettare la decisione della riduzione del limite di velocità stesso, proprio per motivazioni ambientali.
Una limitazione che potrebbe anche spostarsi per i centri delle grandi città, iniziando ad attuare limitazioni al traffico o, anche, riduzioni della velocità sempre in relazione ai livelli di anidride carbonica presenti nell’aria.
Quelli che erano limiti conosciuti (130 km/h in autostrada e 110 km/h sulle strade extraurbane), come dicevamo, a seconda delle esigenze ambientali, potranno, su quelle arterie di competenza comunali, provinciale e o regionali, sentite le autorità competenti in materia, esser ridotte per motivi ambientali.
Quindi: facciamo attenzione!
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