Nessun compromesso per Kiev sui trattati di pace. Peri negoziati l’unica formula è quella di Zelensky. Arrestata una spia russa dagli 007 ucraini: voleva attentare alla vita del presidente.
Nella giornata di ieri Mosca aveva fatto sapere che non vi sono per la Russia presupposti per la pace, oggi è Kiev a sottolineare come l’unica formula è quella del presidente Zelensky. Lo ha reso noto Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, che ha fatto riferimento al Protocollo Minsk-3. Intanto gli 007 ucraini hanno fermato una spia russa, accusata di avere voluto attentare alla vita di Zelensky dopo aver studiato i suoi spostamenti in occasione della visita del leader ucraino a Mykolav, in seguito alla distruzione della diga. Nelle ultime ore anche diversi bombardamenti a Kherson, dove è morta una donna a causa degli attacchi russi.
Mykhailo Podolyak è tornato a ribadire che l’unica via per la pace è quella dettata da Zelensky. Il consigliere presidenziale ucraino ha scritto su Twitter nella giornata odierna che il compromesso non può esistere al momento sul cessate il fuoco immediato, e che i negoziati che diano alla Russia il tempo di rimanere nei territori occupati sono completamente da escludere.
Unico modo per la pace, conferma Pdolyak, è quello del ritiro delle truppe russe ai confini segnati nel 1991. Conclude infine il consigliere: “Non bisogna farsi illusioni: qualsiasi ‘Minsk-3’ non farà che prolungare la guerra in futuro. È l’abbandono delle illusioni ciò che sta avvenendo oggi in molti Paesi che ieri avevano giudicato male la Russia“.
Riguardo alla giornata di ieri, Mosca aveva fatto sapere che anche da parte della Russia non vi è alcun presupposto per la pace. Lo aveva detto Dmitry Peskov proprio a seguito del vertice di Gedda. Un incontro che Kiev aveva pronosticato come un summit di pace – voluto dall’Arabia Saudita per aumentare l’isolamento diplomatico russo.
All’appuntamento però, con circa una quarantina di paesi presenti, la Russia non ha perso occasione per ribadire l’irritazione nei confronti di un negoziato alle condizioni di Zelensky.
Passi indietro dunque, con la palla che passa adesso a Erdogan. La volontà del presidente Turco, nei panni di mediatore, è quella di riproporre i colloqui di pace a Vladimir Putin nei prossimi incontri previsti tra i due leader. Un cessate il fuoco anticipato con la seguente tesi che verrà proposta da Erdogan: non vi saranno vincitori e vinti nel processo di pace. Lo ha riferito una fonte vicina al presidente turco appena rieletto, riportata da Ria Novosti, che ha scritto come Erdogan al momento sia l’unico leader mondiale ad avere la fiducia di Putin e Zelensky.
Nelle scorse ore i servizi segreti ucraini hanno annunciato di aver messo le mani su un informatore russo. La spia, una donna, avrebbe preso parte a un attacco aereo russo a Mykoaiv, in occasione della visita Volodymyr Zelensky dello scorso giugno. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda, che parla dell’arresto dell’informatore alla vigilia della visita del presidente ucraino in seguito alla distruzione della diga. La SBU, servizi di sicurezza di Kiev, avrebbe dinuqe arrestato la donna con l’accusa di aver aiutato la Russia a pianificare un piano per attentare alla vita di Zelensky in quell’occasione.
La nota della SBU fa riferimento anche al lavoro portato avanti dalla spia, che avrebbe lavorato in un negozio di una base militare, cercando di stabilire orario ed elenco degli itinerari di Zelensky. Gli ufficiali hanno fotografato la donna, recuperato dati riportati dall’informatore e attività militari varie. Le accuse sono anche di diffusione di informazioni su armi e truppe non autorizzate, che potrebbero valere fino a 12 anni di reclusione dicono i servizi segreti.
Intanto a Kherson proseguono i bombardamenti. Nelle ultime ore una donna è morta a causa degli attacchi arrivati in città. La donna di 59 anni ha perso la vita per un colpo di artiglieria sparato sulla sua abitazione. Ci sono anche alcuni feriti che avevano iniziato le operazioni di spegnimento delle fiamme a seguito delle espulsioni. Lo ha riferito lo stato maggiore ucraino con anche il capo dell’ufficio presidenziale Andry Yermak che ha condiviso delle foto degli incendi.
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