L’alluvione ha portato con sé via tutto, lasciando persone senza più una casa ma anche senza più una speranza. L’ultima denuncia arriva proprio dal primo cittadino di una delle zone più colpite, Faenza.
Il sindaco ha, infatti, denunciato atti di sciacallaggio nel suo territorio e non solo. Per questo, lancia un appello ai suoi concittadini.
“Non fidatevi di chi vi fa richieste di contributi”: sono queste le parole con le quali il sindaco della cittadina di Faenza, in provincia di Ravenna, una delle più colpite dall’alluvione dei giorni scorsi, ha lanciato ai suoi concittadini.
Sono, infatti, stati denunciati dei veri e propri atti di sciacallaggio proprio in queste zone maggiormente colpite dalla grande ondata di maltempo di sole 36 ore che si è abbattuta sulla regione. Se da un lato c’è l’acqua che ha tolto una casa a tantissime persone distrutto interi appezzamenti di terra con le loro coltivazioni, tolto la speranza a tantissime persone, dall’altro c’è anche chi approfitta di questa disperazione per trarne un profitto.
Gli sciacalli sono entrati in azione. A dirlo è il sindaco di faenza, Massimo Isola: “E’ una vergogna, le forze dell’ordine sono in azione per individuare e fermare i responsabili” – ha dichiarato. Il sindaco ha avvertito i suoi cittadini di non lasciarsi sopraffare o abbindolare da coloro che dicono di poterli aiutare, ma chiedendo loro in cambio un contributo in denaro.
Ci sono i volontari della protezione civile e quelli delle varie associazioni, nonché altro personale autorizzato, spiega il sindaco, che è pronto a dare la propria mano ed il proprio aiuto a chiunque ne avesse bisogno, senza chiedere nulla in cambio, né tantomeno denaro.
“Non chiederanno in alcun modo alla popolazione colpita un esborso di denaro o un contributo. Vi avvisiamo quindi di non fidarvi di chi fa richieste di questo tipo” – dichiara con forza il primo cittadino.
Non si ferma la conta dei danni di quello che ha provocato la bomba d’acqua che in Emilia Romagna si è abbattuta. A Conselice, in provincia di Ravenna, sono circa 10mila le persone che sono rimaste senza acqua potabile e, dall’altro lato, le scuole sono ancora del tutto chiuse. Oggi, non è più, in alcune zone della regione, allerta rossa, ma arancione.
I fiumi, che sono da settimane i principali sorvegliati, tendono a diminuire la loro portata e l’acqua inizia a defluire in modo più regolare. L’emergenza sta calando piano piano anche se non si è fermata del tutto.
Per la giornata di domani, 6 maggio, infatti, è prevista una nuova allerta ma questa volta di colore giallo, con particolare attenzione quanto a nuove possibili piene dei fiumi, ma soprattutto per il pericolo frane che, dopo le piogge, è quello che sta maggiormente preoccupando i Vigili del Fuoco quanto anche la Protezione Civile.
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