Festa sì, ma che sia regolata quanto più possibile. Questa è l’ipotesi del Comune per quel che riguarda la festa scudetto del Napoli, sempre più vicino alla vittoria del campionato. Ma il coro di NO e delle critiche cresce a dismisura.
Una “festa a numero chiuso” in Piazza del Plebiscito è quella che è stata ipotizzata. Ma qual è, di preciso, l’idea dell’amministrazione comunale?
La festa scudetto del Napoli è sempre più vicina e, da calcoli possibili fatti, dovrebbe esser per la fine di aprile, precisamente per il 29, dopo la partita in casa con la Salernitana. Anche se la città è già addobbata a festa da qualche settimana, la vera e propria grande festa, con tutti i calciatori e le maestranze, è giusto che si tenga a Piazza del Plebiscito, la più importante piazza della città.
Tutti si sarebbero aspettati un bagno di folla per i calciatori che, dopo 33 anni, porteranno il terzo scudetto alla città. Ma a quanto pare, almeno nelle idee dell’amministrazione comunale, non sarà così. L’ipotesi, infatti, sarebbe quella di una festa a numero chiuso e su prenotazione.
Se da un lato ci sono i cori dei NO e delle critiche che continuano ad alzarsi dal dopo l’uscita di questa notizia, dall’altro lato c’è anche un altro annoso problema: quello della sicurezza. La paura infatti è che festa sia sì, in ogni angolo della città, ma che possa diventare qualcosa di incontrollabile, soprattutto nelle vicinanze dello stesso Stadio “Maradona”, data anche la concomitanza, a pochi metri, alla Mostra d’Oltremare, del “Comicon”, la fiera del fumetto.
Il sindaco Manfredi è tornato sull’argomento: “Da un lato ci sarà una festa spontanea, un entusiasmo spontaneo nel quale c’è chiaramente un problema di ordine pubblico ed anche di responsabilità dei cittadini; dall’altro c’è la festa” – ha spiegato.
Ordine pubblico, gestione degli spazi e del flusso di persone che invaderà le strade per la festa: il tutto che dovrebbe essere sotto diretto controllo della Prefettura. Nei giorni scorsi, già dal Comune è arrivato l’invito a festeggiare in maniera consona e ad evitare di imbrattare monumenti con scritte e colori, ma non sempre l’appello è rimasto ascoltato.
Per evitare scontri o ulteriori, e difficili da controllare, assembramenti, l’idea di una festa a numero chiuso. Ma subito si è scatenato il coro dei NO, a cominciare proprio da alcuni consiglieri comunali di opposizione: “La passione e le vittorie non si possono regolamentare con ordinanze e decreti anche perché i napoletani sapranno far convivere la gioia non programmabile, perché stupenda, spontanea, con l’amore profondo che nutrono per la nostra città” – sono state, a esempio, le parole di Luigi De Magistris su Fanpage.
Ma la paura c’è e comunque resta, specie quella dell’ordine pubblico. Come dicevamo, anche la concomitanza di un altro evento che attira soprattutto giovani e ragazzi, quali la Fiera del Fumetto (già programmata da un anno) a pochi passi dallo stadio, sta mettendo a dura prova la macchina organizzativa e della sicurezza, proprio in previsione della festa scudetto.
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