La Supermedia di YouTrend per Agi, esattamente come la scorsa settimana, ha mostrato come la morte di Silvio Berlusconi abbia dato uno sprint al suo partito che, rispetto all’8 giugno, ha guadagnato quasi due punti percentuali superando, per altro, i compagni di governo della Lega di Matteo Salvini. A fronte dello schieramento azzurro che ha recuperato molto terreno, ne hanno perso (quasi tutti) gli altri attori politici, con il Partito democratico di Elly Schlein che, in un certo senso, è riuscito a contenere la perdita.
La segretaria dem, infatti, dopo essere finita al centro di una polemica per la sua partecipazione alla manifestazione del MoVimento 5 stelle di sabato, ha visto i consensi arretrare solo di due decimi, mentre i pentastellati di Giuseppe Conte ne hanno perso il doppio e sono quelli che, nei fatti, hanno fatto peggio, anche di Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, del Carroccio, e di Azione e Italia viva, che insieme hanno perso più di mezzo punto percentuale.
A dispetto di quanto fotografato solo lunedì dai sondaggi di Swg per il tg di La7, per la Supermedia di YouTrend per Agi, Forza Italia, il cui futuro è piuttosto incerto dopo la morte del leader storico, Silvio Berlusconi, ha qualcosa per cui gioire nonostante la dipartita del Cavaliere. Al netto, appunto, di quanto rivelato dall’istituto di ricerca per il telegiornale di Enrico Mentana sia questa settimana sia quella precedente, la media delle altre rilevazioni di EMG del 19 giugno, di Euromedia del 15 giugno, di Ixè del 19 giugno, di Noto del 14 giugno, di Quorum del 19 giugno, e di Tecnè del 10 e 17 giugno, ha visto il gruppo azzurro cresce dell’1,8%, sancendo non solo l’arrivo all’8,8% dei consensi, ma anche il sorpasso alla Lega di Matteo Salvini.
Il Carroccio, infatti, dal canto suo, qualcosa ha perso, ma è anche in buona compagnia, al governo e anche nelle opposizioni. Rispetto all’8 giugno, lo schieramento di via Bellerio, che ora dovrà fare i conti con le diverse posizioni del leader e del suo vice in merito alla ratifica del Mes, è arretrato dello 0,3%, ed è ora dato all’8,6%. Gli stessi decimi di percentuale che sono stati persi anche da Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, che ora è scesa al 28,8% dei potenziali consensi.
Rimanendo tra i banchi della maggioranza, il partito che ha visto i consensi diminuire in maniera meno preoccupante, ma si deve considerare che gran parte di questi, appunto, si sono riversati in Forza Italia, è quello di Maurizio Lupi, ovvero Noi Moderati. A fronte di un solo decimo di percentuale regalato, si fa per dire, al gruppo di Antonio Tajani, la quarta forza che regge l’esecutivo è fotografata all’1% tondo tondo.
Ma non è solo tra le fila del governo che si è perso terreno, dicevamo. La crescita dello schieramento che fu di Berlusconi, infatti, ha fatto male anche ad Azione di Carlo Calenda e soprattutto a Italia viva di Matteo Renzi, data a più riprese come la forza che potrebbe accogliere i trasfughi forzisti, ma anche un’alternativa in caso di necessità per Meloni.
Se entrambi hanno visto i consensi arretrare dello 0,3%, per l’ex premier fiorentino la perdita è stata un po’ più dolorosa, perché dal 3% che garantirebbe di tornare in Parlamento anche la prossima legislatura, i renziani sono scesi al 2,7%, mentre l’ex ministro dello Sviluppo economico sarebbe ancora dentro con il suo 3,5%. E questo nonostante abbia il fiato sul collo dell’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, gli unici ad aver recuperato qualcosa in queste due settimane. I rossoverdi, quanto di più di distante dal governo di centrodestra ci sia, in queste due settimane hanno preso lo 0,2% in più dei consensi, e ora possono tirare una sorta di sospiro di sollievo perché sono dati al 3,2%.
Lo stesso che, in un certo qual modo, possono tirare anche dal Partito democratico. Nonostante le critiche arrivate nel fine settimana dai suoi stessi compagni di schieramento alla segretaria Elly Schlein, colpevole di aver partecipato alla manifestazione del MoVimento 5 stelle contro il precariato di Roma e di non essersi dissociata dalle frasi di Beppe Grillo e Moni Ovadia sulle brigate di cittadinanza e soprattutto sulla guerra in Ucraina, i dem hanno retto, lasciando solo lo 0,2% in giro, e attestandosi al 20,4%.
I pentastellati di Giuseppe Conte, invece, le esternazioni del comico (e fondatore del movimento) e dello scrittore di origine bulgare le hanno pagate eccome, tanto che per la Supermedia sono quelli che, dall’8 giugno, sono arretrati di più. Dal 15,9% di due settimane fa, i Cinquestelle sono arrivati oggi al 15,5%, e questo non può che essere il sintomo che qualcosa deve cambiare: che il Meccanismo europeo di stabilità, in questo caso, possa servire a rubare consensi al centrodestra? Chissà. Intanto, sia l’Avvocato del popolo, sia la deputata italo americana si preparano a sfidarlo, e uniti, alle elezioni regionali del Molise, poi anche per una futura alleanza alle politiche o, ancora prima, alle europee, si vedrà.
Per concludere, poi, tra chi la soglia di sbarramento la vede con il binocolo – ahiloro -, +Europa di Riccardo Magi, uno dei più strenui oppositori dell’esecutivo per quanto concerne l’approvazione del disegno di legge sul reato di maternità surrogata universale, e Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris sono rimasti con le stesse percentuali di due settimane fa, ovvero e rispettivamente al 2,3 e all’1,4%. In mezzo a loro, hanno perso lo 0,3%, invece, da Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore del MoVimento 5 stelle, che ora è dato all’1,9%.
La Supermedia ha rivelato anche le percentuali delle coalizioni così come sono presentate all’appuntamento elettorale del 25 settembre. Il centrodestra, trainato da Forza Italia (ovviamente), è arrivato al 47,2% dei consensi, portando a casa una crescita dell’1,1%. Nonostante tutto, pur avendo allargato il gap con Meloni and co, neanche il centrosinistra si deve lamentare, perché rispetto a due settimane è avanzato dello 0,1%, arrivando al 25,9%.
A leccarsi le ferite, piuttosto, dovrebbero essere dal MoVimento 5 stelle, di cui vi abbiamo già detto, ma soprattutto dal terzo polo. L’alleanza dei due ex dem, forse non ancora del tutto finita, a oggi avrebbe uno 0,6% in meno dall’8 giugno, che li ha portati a solo il 6,2% dei consensi (quindi anche lontanissimi dall’ex partito di Berlusconi).
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