Nella prima Supermedia di YouTrend per Agi dopo la morte del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il partito azzurro ha recuperato qualche consenso, che ha perso Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni. Secondo gli analisti, però, è ancora troppo presto per saggiare l’effetto della dipartita del leader della seconda Repubblica sui sondaggi e quindi sul suo schieramento, anche perché gli stessi decimi di percentuale che hanno contribuito alla crescita dei forzisti sono stati racimolati anche dal secondo schieramento della maggioranza, ovvero la Lega di Matteo Salvini.
E se a tre partiti su quattro di governo – anche Noi Moderati di Maurizio Lupi è cresciuto – le cose sono andata bene, non si può dire la stessa cosa del principale schieramento delle opposizioni: il Partito democratico di Elly Schlein. Nella settimana del Roma Pride, il Nazareno ha perso quasi mezzo punto percentuale, facendo peggio sia di Azione di Carlo Calenda, sia dell’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, che nei fatti ha contribuito anche a una perdita di consensi da parte del centrosinistra, e nonostante una crescita notevole (e la più grande) di +Europa di Riccardo Magi.
Mentre si cerca di capire che cosa ne sarà dell’eredità politica di Silvio Berlusconi, il vero leader degli ultimi trent’anni in Italia, scomparso lunedì in seguito all’aggravarsi della leucemia che lo aveva colpito e che lo aveva costretto a entrare e uscire dall’ospedale San Raffaele di Milano, il partito dell’ex presidente del Consiglio, Forza Italia, secondo la Supermedia di YouTrend per Agi, ha recuperato lo 0,2% dei consensi, segnando di fatto anche il sorpasso su quello che era il terzo polo, e arrivando al 7,3%.
Secondo la media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto che include le rilevazioni degli istituti EMG (data di pubblicazione: 12 giugno), Euromedia (8 giugno), Noto (6 giugno), Piepoli (6 giugno), SWG (5 e 12 giugno) e Tecne’ (3 e 10 giugno), in pratica, i forzisti sono andati meglio di Fratelli d’Italia, lo schieramento della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, che invece ha perso due decimi di percentuale, scendendo di nuovo sotto la soglia del 29% e fermandosi al 28,8%, ma soprattutto sono andati meglio del Partito democratico di Elly Schlein, che dopo la risalita conseguente all’elezione della deputata come segretaria alle primarie del 26 febbraio sta continuando a perdere terreno.
La compagine del Nazareno, infatti, è quella che ha visto i suoi consensi decrescere più di tutti in queste due settimane, e dal 20,6% del primo giugno, si è arrivati oggi al 20,2%, segno che qualcosa non va, probabilmente anche la stessa dipartita del leader azzurro che, comunque, secondo gli analisti, ancora non ha un peso così netto nelle rilevazioni.
La dimostrazione di questo, in effetti, è data dal fatto che anche il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, la Lega di Matteo Salvini, e chi per loro sono riusciti ad aumentare le percentuali da due giovedì fa. I pentastellati dell’Avvocato del popolo sono cresciuti dello 0,1% (e hanno rubato nei fatti mezzo punto percentuale al Pd) e sono arrivati al 15,8% dei consensi, il Carroccio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier, dal canto loro, hanno fatto anche meglio perché hanno racimolato gli stessi decimi del partito di Berlusconi portandosi al 9,2%.
Non solo, però, perché anche un altro attore politico come Matteo Renzi, anche lui candidato a prendersi l’eredità del Cavaliere, è riuscito a guadagnare qualche consenso in queste due settimane secondo la Supermedia. Dal 3%, ovvero la soglia minima per poter aver di nuovo accesso alle aule di Camera e Senato, del primo giugno, Italia Viva dell’ex premier fiorentino è arrivata a oggi al 3,2%, ovvero a soli sette decimi di distanza da Azione di Carlo Calenda, vecchi alleati del terzo polo e (forse) ancora dentro il progetto politico delle prossime europee. Esattamente come Meloni, l’ex ministro dello Sviluppo economico ha perso lo 0,2%, fermandosi al 3,9% dei consensi potenziali.
Come lui, poi, hanno perso anche dall’alleanza Verdi e Sinistra, e quindi il gruppo formato da Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, che con lo 0,2%, se si dovesse votare ora, non riuscirebbe a trovare un seggio né a Montecitorio, né a Palazzo Madama nei collegi plurinominali perché al 2,9%. Tra chi ci sta provando a superare le forche caudine della soglia di sbarramento, c’è poi +Europa di Riccardo Magi che nei fatti, probabilmente anche per la battaglia che sta facendo alla maggioranza sulla maternità surrogata universale, è lo schieramento che è cresciuto di più. Dal 2,1% di due settimane fa, che li vedeva addirittura dietro a Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore del MoVimento 5 stelle – che è rimasto tale e quale a come ora, ovvero al 2,2% dei consensi -, gli ex radicali sono arrivati al 2,5% di oggi.
Nelle retrovie, ancora, sono cresciuti anche Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che partiva dall’1,2% ed è tornato all’1,5%, e anche la quarta forza della maggioranza di governo, Noi Moderati di Maurizio Lupi, che rispetto a due settimane fa ha racimolato lo 0,1% arrivando all’1,1%.
Per quanto riguarda le coalizioni così come si sono presentate alle elezioni del 25 settembre, il centrodestra di Meloni è riuscito a crescere dello 0,2%, arrivando al 46,3% dei consensi, ha perso gli stessi decimi di percentuale, invece, il centrosinistra, che è sceso al 25,6%. Il terzo polo, invece, è rimasto uguale a come ora, ovvero al 7,1% (ma ha perso nei confronti di Forza Italia di Berlusconi con cui si è sempre giocata la partita).
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