Per la Supermedia, il centrodestra perde qualcosa mentre le opposizioni guadagnano

La Supermedia di YouTrend per Agi, questa settimana, ha certificato che il centrodestra capitanato da Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, ha perso qualche pezzetto per strada per contro anche delle opposizioni che, invece, hanno guadagnato qualche decimale rispetto al 20 aprile. Il Partito democratico della segretaria Elly Schlein, non solo, è lo schieramento che è cresciuto di più accorciando ancora di più le distanze dal primo partito in Italia, ovviamente quello della premier.

Meloni Lupi Berlusconi Salvini
Giorgia Meloni, presidentessa del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, Maurizio Lupi, numero uno di Noi Moderati, Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, e Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, vicepremier e segretario federale della Lega – Nanopress.it

Nelle fila della maggioranza, in effetti, gli unici a non aver perso, anzi ad aver racimolato qualche consenso sono quelli di Forza Italia, la compagine di Silvio Berlusconi, che è ancora ricoverato al San Raffaele, ma sta bene, mentre sia FdI, sia la Lega di Matteo Salvini, sia Noi Moderati di Maurizio Lupi hanno contribuito a questa perdita di potenziali voti.

Per la Supermedia, il centrodestra perde pezzi: gli unici a crescere nella maggioranza sono i forzisti di Berlusconi. Il Pd di Schlein è il partito che guadagna di più

I sondaggi, e la loro media delle due ultime settimane, così come fotografati dalla Supermedia di YouTrend per Agi non tengono conto degli ultimi screzi della maggioranza di governo con la Francia per la gestione dei migranti, in cui sono intervenuti a gamba tesa un po’ tutti, prima il vicepremier in quota Forza Italia, Antonio Tajani, poi quello in quota Lega, Matteo Salvini, eppure, lo stesso, hanno registrato un arretramento nei consensi per il centrodestra.

Meloni Giorgetti
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia – Nanopress.it

Non c’è, infatti, soltanto la questione spinosa che riguarda l’immigrazione a far perdere consensi all’esecutivo guidato dalla prima donna presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni. C’è l’ultimo decreto legge sul Lavoro, licenziato il primo maggio, che ha scontentato un po’ tutti, a partire dai sindacati per finire con i lavoratori precari, che forse lo saranno un po’ di più, ci sono le nomine, c’è la batosta presa alla Camera per l’approvazione dello scostamento di bilancio, dovuta principalmente alle tante assenze nei banchi della maggioranza, e c’è anche (e ancora) l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il conseguente invio di armi dell’Italia (e non solo, chiaro). C’è tutto, insomma, e pesa.

Pesa almeno lo 0,1% in meno per lo schieramento della premier, Fratelli d’Italia, che ora è dato al 28,8%, ed è sempre più vicino a un Partito democratico dell’altra leader donna (la prima anche lei), Elly Schlein, che invece, nonostante le polemiche e gli attacchi per la paga della consulente di armocromia, sta continuando a viaggiare a percentuali alte e a racimolare consensi. Rispetto al 20 aprile, per esempio, dal Nazareno sono riusciti a “rubare” un altro 0,3% che ora li vede al 20,4% delle preferenze potenziali, e quindi lontano poco più dell’8% (per la precisione l’8,4%) dal primo schieramento.

Fratoianni Conte Schlein
Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e deputato dell’alleanza Verdi e Sinistra, Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 stelle, ed Elly Schlein, segretaria del Partito democratico – Nanopress.it

E se il distacco si assottiglia tra di loro, aumenta invece quello tra il Pd e il MoVimento 5 stelle, che pure in queste due settimane, a differenza di quanto successo tra le forze che compongono il centrodestra, è cresciuto. Con lo 0,2% in più, infatti, i pentastellati capitanati dall’ex premier Giuseppe Conte sono fotografati ora al 15,9%, ed è un segnale positivo, specie perché da quando è iniziata la scalata dei dem, erano stati loro quelli a perdere di più (e non solo la seconda posizione).

Tornando, però, e ancora, alla maggioranza che sostiene il governo, anche la Lega del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha perso qualcosa, appena lo 0,1% è vero, ma un decimo che costa quel 9% tondo tondo che con fatica era arrivato il 20 aprile. È un decimo, poi, che probabilmente va a finire nelle casse dello schieramento di Silvio Berlusconi, ancora ricoverato nei reparti ordinari del San Raffaele di Milano in seguito alla polmonite che ha colpito il Cavaliere. Grazie a quello Forza Italia è al 7,1%, ancora un passo indietro, però, rispetto al terzo polo, che ormai non è neanche più una realtà.

Calenda Renzi
Carlo Calenda, leader di Azione, e Matteo Renzi, presidente di Italia Viva – Nanopress.it

La Supermedia di YouTrend, infatti, non ha registrato nessuna flessione per la coalizione che fu di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il partito dell’ex candidato sindaco di Roma, Azione, fa il suo debutto da solo con un 4,3% che consentirebbe di tornare in Parlamento, quello del nuovo direttore editoriale del Riformista, Italia Viva, invece, è ritornato con il 2,9%, appena sotto quella soglia di sbarramento che, tra l’altro, ora come ora, terrebbe fuori dalle aule di Palazzo Madama e Montecitorio anche l’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, ma i rossoverdi né hanno perso, né hanno guadagnato in queste due settimane.

Come loro, a rimanere stabile e sotto quel 3% che significherebbe sedersi tra gli scranni del potere ci sono anche Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore del MoVimento 5 stelle, ancora fermo al 2,1% e Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che invece è fotografato, come il 20 aprile, all’1,4%. Davanti ai primi, con lo 0,1% in più e anche rispetto a due settimane fa, c’è +Europa di Riccardo Magi, dietro i secondi, invece, c’è l’ultimo schieramento che sostiene l’esecutivo, Noi Moderati di Maurizio Lupi, che, nei fatti, è anche quello che ha perso di più, ovvero lo 0,2%, che ora arriva ad appena lo 0,9%.

Quanto alle percentuali vere e proprie delle coalizioni, se del terzo polo che ha guadagnato lo 0,2% abbiamo già detto, per quanto riguarda il centrodestra ha perso lo 0,3% attestandosi al 45,7%, mentre il centrosinistra ha preso gli stessi decimi e adesso è dato al 25,5%. Se le opposizioni, poi, si unissero in un campo largo (ipotesi sempre più remota, in effetti), arriverebbero al 48,6% dei consensi, ovvero lo 0,7% in più rispetto a due settimane fa, ma questa è quasi fantapolitica.

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