Mentre la maggioranza di governo ha approvato un nuovo decreto legge sulla pubblica amministrazione che prevede l’assunzione di circa 3mila persone ed è stato nominato Matteo Salvini come commissario straordinario per la siccità, Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, continua a perdere pezzi importanti facendo anche diminuire la distanza con il Pd di Elly Schlein, per lo meno questa è la fotografia scattata dalla Supermedia di YouTrend per Agi.
Sempre secondo la media delle rilevazioni delle ultime due settimane, sono cresciuti, seppur non di tantissimo, gli altri partiti della coalizione del centrodestra, specialmente la Lega e Forza Italia. Bene ma non benissimo il terzo polo di Carlo Calenda e (forse ancora) Matteo Renzi, ma non il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte che rimane uguale e quindi perde sugli altri schieramenti.
Nella settimana in cui tutto il mondo della politica è in apprensione per le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, il Partito democratico di Elly Schlein, secondo la Supermedia di YouTrend per Agi, sta continuando la sua rimonta in vista delle europee del prossimo anno ai danni di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che, in due settimane, ha visto, invece, un netto calo dei consensi.
Lo schieramento della prima inquilina di Palazzo Chigi donna, che ha dovuto parare i colpi delle opposizioni sulle esternazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, sull’attentato di via Rasella, ha perso il ruolo di primo partito alle elezioni in Friuli Venezia Giulia, ha annunciato l’istituzione di un liceo del Made in Italy e, ancora, proprio ieri, ha approvato un decreto, in funzione Pnrr, per l’assunzione di 3mila persone all’interno della pubblica amministrazione, ha perso lo 0,9%.
Quasi un punto percentuale che ha fatto scendere FdI al 28,8% e dopo mesi in cui si viaggiava sopra il 30% o comunque a ridosso di quella cifra, ma soprattutto, dicevamo, che sta avvicinando il Pd della neo segretaria, salito dello 0,4% dal 23 marzo e ora potenzialmente al 20,1% dei consensi, che ne certificano ancora una volta il secondo posto – anche se nella regione in cui ha vinto ancora Massimiliano Fedriga i risultati più che esaltanti sono stati una nuova Caporetto, quasi annunciata, però.
Il secondo posto è arrivato dopo le primarie di oltre un mese e ai danni di un MoVimento 5 stelle che in queste due settimane non ha perso, è vero, per lo meno non in termini assoluti, ma non ha nemmeno guadagnato probabili elettori. La situazione della compagine di Giuseppe Conte, impegnato in una lotta con il governo per quanto riguarda il tema del Superbonus, ormai una realtà, ma anche sul reddito di cittadinanza, tra i veri sconfitti delle elezioni friulane assieme al terzo polo, è rimasto al 15,7%, e quindi ha aumentato il gap con il Nazareno, ma ha anche diminuito quello con gli inseguitori.
Perché sia la Lega di Matteo Salvini, loro sì, i veri vincitori anche al netto di qualche votante in meno alle regioni in Friuli Venezia Giulia, sia Forza Italia hanno racimolato lo 0,3% dei consensi, portandosi rispettivamente all’8,8% e al 6,9%. Per quanto riguarda gli azzurri del Cav, difficile che sia il riflesso di quello che sta succedendo all’ex premier, che oggi ha lanciato dei segnali di speranza, e di ripresa chiaro.
Poi ci sono i due ex dem: Carlo Calenda e Matteo Renzi, il primo è finito al centro di una polemica con i forzisti perché ha detto che con la caduta di Berlusconi è finita la seconda Repubblica perché di fatto non c’è un successore dell’ex premier, il secondo ha scelto di buttarsi nel mondo del giornalismo diventando il direttore editoriale del Riformista, rimanendo però anche senatore del terzo polo. Ecco, i due partiti, che a giugno si uniranno in uno solo, e che sempre alle elezioni regionali di domenica e lunedì non sono riusciti a superare neanche la soglia di sbarramento (del 4%), hanno guadagnato lo 0,2% e sono al 7,5% ora.
Tra chi oscilla tra la soglia di sbarramento (e anche un po’ no), l’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni è scesa al 3,1% perdendo in due settimane lo 0,1%, che invece ha guadagnato +Europa di Riccardo Magi, ora fotografato dalla Supermedia al 2,2% dei probabili consensi.
Se, invece, Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore pentastellato e Noi Moderati di Maurizio Lupi, quarta forza della maggioranza, non hanno cambiato di una virgola la percentuale di elettori rimanendo, rispettivamente, al 2,1% e all’1%, è scesa dello 0,2% Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
In tema coalizioni, quella del centrodestra, trascinata verso il basso soprattutto dal partito di Meloni, ha perso in due settimane lo 0,3% arrivando al 45,5% dei potenziali consensi, mentre quella di sinistra, per lo meno nella composizione che si è presentata alle elezioni, ha guadagnato la stessa percentuale arrivando al 25,4% e accorciando di più di mezzo punto percentuale sulla maggioranza di governo.
Se si considera, poi, il cosiddetto campo largo come pensato dall’ex segretario dei dem Enrico Letta, e tramontato prima del voto del 25 settembre, e quindi con dentro sia il MoVimento 5 stelle, sia il terzo polo, il gap sarebbe decisamente meno e in favore di quelle che sono ora le opposizioni, che arriverebbero al 48,6% delle preferenze.
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