La Supermedia di YouTrend per Agi continua a non premiare Fratelli d’Italia e, quindi, Giorgia Meloni. Per la seconda volta di fila, il partito della prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana arretra nei consensi, una perdita, però, più contenuta rispetto al 19 gennaio. Il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, invece, è lo schieramento che avanza di più, rosicchiando ancora qualche percentuale ai primi della classe.
A crescere, poi, c’è anche (e solo) l’alleanza tra Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, mentre tutti gli altri, dalla Lega al terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, o perdono o rimangono alle stesse percentuali della scorsa settimana (anche il Partito democratico di Enrico Letta). Per quanto riguarda le coalizioni, così come si sono presentate alle ultime elezioni, il centrodestra cede mezzo punto percentuale, mentre vanno meglio le cose al centrosinistra (ancora doppiato dalle forze della maggioranza).
I primi cento giorni a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni sono finiti e con loro anche la luna di miele della presidentessa del Consiglio con gli italiani. Già nei sondaggi di Swg per il tg di La7 si era vista la flessione di Fratelli d’Italia nei consensi, questa settimana e anche le scorse, l’ulteriore dimostrazione, oggi, ce la dà la Supermedia di YouTrend per Agi, che vede ancora il primo partito alle elezioni politiche del 25 settembre arretrare di qualche decimale.
Rispetto al 26 gennaio, la perdita di FdI è piuttosto contenuta, questo, però, non significa che non ci sia stata: dal 29,6% di due settimana fa, infatti, lo schieramento della premier arriva oggi, per la media dei sondaggi, al 29,4%, lo 0,2% in meno e quindi quasi un punto percentuale rispetto al periodo precedente le vacanze natalizie.
Da allora, in effetti, più di qualcosa è cambiato per l’esecutivo: dalla decisione di non prorogare il taglio sulle accise fino alle polemiche nate dalle parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulle intercettazioni sono state tante le gatte da pelare per Meloni che, ora, dovrà affrontare anche il caso di Alfredo Cospito e soprattutto quello riguardante Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro Delle Vedove. Cosa significheranno per gli elettori, però, si vedrà dalla settimana prossima.
A perdere, poi, c’è anche la Lega di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in due settimane ha perso lo 0,2% dei consensi ed è ora fotografato all’8,7%, distante di qualche decimale dal terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, che sono calati, a loro volta, dello 0,1% e sono al 7,9%, ovvero a meno di un punto percentuale di distanza dal partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, che dal 19 gennaio non ha aumentato né diminuito i consensi (sono al 7%, tondo tondo).
A non crescere né diminuire c’è anche il Partito democratico (ancora per poco) di Enrico Letta, fermo da due settimana al 15,8% dei consensi secondo la Supermedia. Anche qua, qualche cambiamento o in meglio o in peggio potrebbe vedersi dalla settimana prossima considerato che le parole del deputato di Fratelli d’Italia miravano proprio a screditare i suoi colleghi dem.
Chi, invece, cresce e per davvero è il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, che in sole due settimane si è portato a quasi meno dieci punti percentuali dal partito di Meloni. Con il suo 0,4% in più, infatti, i pentastellati viaggiano sul 17,9%, tantissimo considerato che durante il periodo del governo di Mario Draghi erano scesi sotto la doppia cifra.
Sorridono i sondaggi pure per l’alleanza tra Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni. Dopo la flessione importante avuta dopo le vacanze di Natale, i rossoverdi guadagnano lo 0,3% e non sono più nell’orlo del baratro della soglia di sbarramento (3,4%).
Non riescono a superarla, ancora, +Europa di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino, Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore cinquestelle, Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Noi Moderati di Maurizio Lupi, la quarta forza della maggioranza. Tutti perdono lo 0,1% – eccetto il partito di Pierluigi Paragone, che perde lo 0,2% -, e sono rispettivamente al 2,5%, 2,1%, 1,3% e 1,1%.
Stando a questi risultati, il centrodestra, rispetto a due settimane fa, così come Fratelli d’Italia e Lega specialmente perde qualcosina, meglio perde mezzo punto percentuale arrivando al 46,2% dei consensi, comunque più del doppio rispetto al centrosinistra, più avanti dello 0,2% e ora al 22,2%. Tutti gli altri schieramenti, essendo presentati da soli alle politiche del 25 settembre, registrano gli stessi cali e le stesse crescite già descritte sopra.
Piuttosto: se, invece, tutte le opposizioni formassero una grande super coalizione come quella che regge la maggioranza arriverebbero al 48% dei consensi. Le frizioni all’interno, specie tra l’ex premier Conte e i due ex dem, rendono davvero difficile immaginare uno scenario simile, però, e quindi, probabilmente, anche alle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio a vincere saranno i candidati rispettivamente del Carroccio e del partito di Meloni, ma ora non si possono più pubblicare sondaggi, quindi questo si saprà lunedì 13 febbraio quando si apriranno le urne.
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