Sappiamo che la situazione delle donne in Arabia Saudita non è delle migliori se prendiamo in considerazione i diritti civili. Le donne sono discriminate e considerate esseri inferiori, rispetto agli uomini, e vivono in una sorta di regime di apartheid. Ad esempio una donna non può guidare l’auto, non può praticare sport, non può aprire un conto corrente in banca né lavorare nel settore petrolifero. Il motivo? Ce lo riassume lo sceicco Saad Al Hajry, presidente del Consiglio della fatwa della provincia di Asir, che durante un dibattito pubblico ha recentemente dichiarato che: “Le donne non possono guidare perché hanno un quarto di cervello” e dunque nessuno si sognerebbe di dare loro in mano il volante di un’auto. Eppure nella stessa Riad c’è chi suona una campana diversa e il futuro delle donne è destinato a mutare, almeno per quanto riguarda il diritto di guidare un’auto.
“Le autorità darebbero la patente a un uomo che dimostra di avere solo metà cervello?”, ha chiesto ai presenti Saad Al Hajry. I presenti (ovviamente tutti uomini) hanno risposto ‘no’. Il religioso ha dunque riassunto: “Perché mai dovrebbero darla alla donna che ne ha solo un quarto? Ovviamente non è colpa sua, ma è un aspetto fisiologico”.
Ebbene, non siamo meravigliati da tali dichiarazioni, anzi, in Arabia Saudita sono in vigore leggi che discriminano pesantemente le donne in quanto tali, cioè in quanto biologicamente appartenenti al sesso femminile. Tra queste c’è anche quella di non poter guidare. Il governo arabo, infatti, obbliga le famiglie che se lo possono permettere a spendere centinaia di dollari al mese per avere un autista. Le altre famiglie fanno come possono, ad esempio si chiede ai parenti maschi di accompagnare le donne a fare commissioni o a lavoro. Se qualcuna è beccata, magari travestita, alla guida di una macchina, viene punita con 10 frustate e l’isolamento in carcere. Ma qualcosa sta cambiando.
Qualcosa si sta muovendo per il futuro delle donne in Arabia Saudita, almeno così pare. Persino l’Assemblea consultiva Saudita, conosciuta anche come Majlis as-Shura o Consiglio della Shura, ha nell’ordine del giorno la discussione della proposta di concedere la patente alle donne sopra ai 40 anni. Certo, si tratta di un organo consultivo che ha poteri limitati, e al massimo può proporre la legge al re e al governo, e non renderla attiva, ma il fatto che se ne discuta è già un passo avanti. Tra l’altro pare che la discussione sulla possibilità di dare la patente di guida alle donne sia fortemente voluta dal 32enne principe ereditario Mohammed Bin Salman, che potrebbe salire al trono al posto del padre molto presto.
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