Secondo la premier Giorgia Meloni le leggi razziali sono una macchia indelebile per l’Italia.
Meloni afferma: ‘Il governo è pronto a combattere l’antisemitismo’
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso parte all’inaugurazione di una lapide commemorativa di tutti i giornalisti romani che sono state vittime della repressione nazifascista e a proposito di tale argomento la premier ha detto:
“La sfida nella lotta alla discriminazione e all’antisemitismo non è qualcosa per cui dobbiamo guardare indietro ma all’oggi. Non è una sfida che abbiamo vinto, perché l’antisemitismo riemerge con altre facce e strumenti nuovi e diversi. È una battaglia che coinvolge le istituzioni, la politica e il governo, e chi racconta la realtà. Il Governo italiano è sempre pronto, concentrato e attento per combattere ogni forma di discriminazione e antisemitismo che rischia ancora di essere presente fra noi”
L’inaugurazione della lapide è avvenuta presso la sede dell’ordine dei giornalisti nel Lazio. All’evento sono stati ricordati tutti i nomi e le relative storie di coloro che sono rimasti vittime della repressione nazifascista e della violenza che quest’ultima ha portato. Le parole usate da Meloni sono state nette e hanno condannato le politiche razziali che nel ventennio sono state adottate:
“Le leggi razziali del 1938 – aggiunge – rappresentano il punto più basso storia italiana, una vergogna che ha segnato la nostra storia per sempre, come ho detto più volte e lo ribadisco. È una macchia indelebile, un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi”.
Ad intervenire durante la celebrazione oltre alla premier è il ministro della Cultura, che annuncia l’iniziativa che si terrà nella prossima Giornata della memoria a Milano: verrà inaugurata una nuova segnaletica che condurrà tutti coloro che arrivano alla stazione centrale di Milano al binario 21, ha spiegato Gennaro Sangiuliano.
Il binario 21 è proprio il luogo dal quale partivano tutti i treni diretti ai campi di sterminio nazisti. Erano treni pieni di deportati ebrei e pieno di oppositori politici dei quali solo pochissimi sono riusciti a tornare in Italia. Tra i superstiti di quell’orrore abbiamo Liliana Segre, senatrice a vita. Sangiuliano conclude poi dicendo:
‘sono piccoli tasselli di quel che stiamo facendo anche per contrastare il pericolo rappresentato dall’antisemitismo. Abbiamo il dovere di coltivare la memoria.’
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