Questa mattina, durante la trasmissione Omnibus su La7, Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera e membro di Fratelli d’Italia, ha espresso una forte opinione sulla questione della maternità surrogata. Commentando un’intervista dell’ex senatore Pillon, Mollicone ha dichiarato che la maternità surrogata rappresenta un reato grave, definendolo addirittura più grave della pedofilia.
Tale dichiarazione, che ha sollevato diverse reazioni, rappresenta un’opinione molto forte e controversa sulla questione della maternità surrogata, che è un tema molto dibattuto a livello internazionale.
Mollicone ha ritenuto opportuno esprimere la sua opinione in merito, evidenziando l’importanza di affrontare il tema con grande attenzione e responsabilità, anche in considerazione delle implicazioni etiche e legali che essa comporta. Durante la trasmissione ha poi aggiunto:
“Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa”.
In ogni caso, è importante ricordare che la questione della maternità surrogata è molto complessa e richiede un’attenta riflessione e un approfondimento su diverse questioni, tra cui l’etica, la legislazione e i diritti delle donne e dei bambini coinvolti.
Anche la ministra Eugenia Roccella, ha espresso negli ultimi giorni la sua netta contrarietà nei confronti della pratica della maternità surrogata. Secondo la ministra, tale pratica rappresenta un vero e proprio mercato di bambini, che implica la mercificazione e la schiavitù del corpo femminile.
Roccella ha sottolineato come la maternità surrogata vada contro i principi di dignità e libertà della persona, oltre a rappresentare una violazione dei diritti umani fondamentali. La ministra ha inoltre evidenziato il rischio che tale pratica possa portare alla creazione di una sorta di mercato globale di uteri a disposizione, con il conseguente rischio di sfruttamento delle donne più vulnerabili.
In sintesi, per la ministra Roccella, la maternità surrogata rappresenta una pratica altamente problematica che non può essere considerata etica o accettabile in nessuna forma.
Durante un’intervista su Rai3, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, ha espresso la sua preoccupazione riguardo al concetto di maternità surrogata, che secondo lei apre la porta ad un mercato di bambini. Ha sottolineato che in Italia non solo la maternità surrogata è vietata, ma anche la sua propaganda.
La ministra ha spiegato che la maternità surrogata comporta un costo elevato di circa 100mila euro, mentre le donne che prestano il loro utero ricevono solitamente una somma di 15-20mila euro. Rispetto all’adozione, che rappresenta una soluzione per rimediare ad un danno, la maternità surrogata invece può creare danni programmati, poiché contribuisce alla mercificazione e alla schiavitù del corpo femminile.
Secondo Roccella, la pratica della maternità surrogata è un passo indietro rispetto ai progressi compiuti finora, poiché si basa su forme di commercio e sfruttamento del corpo femminile. Ha fatto notare come, da un lato, ci sia la pratica di acquistare ovociti da donne selezionate in base a criteri estetici, religiosi e intellettuali, presentati attraverso depliant e cataloghi, e dall’altro ci siano le donne che prestano il loro utero, che spesso hanno caratteristiche molto diverse.
In sintesi, la ministra ha evidenziato la necessità di una maggiore comprensione del concetto di maternità surrogata e della sua pericolosità, soprattutto in un contesto dove si rischia di trasformare la gravidanza in una merce commerciabile.
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