Non avevano la cittadinanza italiana, eppure percepivano la Pensione di Cittadinanza: denunciati 100 cittadini di nazionalità rumena.
Percepivano la Pensione di Cittadinanza senza essere in possesso della residenza in Italia. Individuati 100 cittadini di nazionalità rumena che percepivano il sussidio senza averne il diritto. Individuati dalla Guardia di Finanza di Rovigo.
La Guardia di Finanza di Rovigo ha individuato 100 soggetti di nazionalità rumena che percepivano indebitamente la Pensione di Cittadinanza, senza possedere la residenza sul territorio italiano, secondo quanto previsto dalla legge 26/2019.
Le persone in questione erano riuscite a ottenere il sussidio, grazie a delle DSU, ossia dichiarazioni sostitutive uniche, che contenevano dati falsi o inesatti, che permettevano di ottenere il beneficio, facendo, dunque, leva su autocertificazioni mendaci.
Le indagini sono state condotte dalle fiamme gialle avvalendosi di quasi cento banche dati, incrociando informazioni specifiche al fine di risalire alle persone coinvolte nel caso. La Pensione di Cittadinanza è elargita a partire dal 67esimo anno di età e funge da sussidio permanente, a patto che si mantengano i requisiti base per ottenerlo, ossia la residenza in Italia.
Si perde tale sostegno qualora la persona interessata muore: in questo caso, i familiari non potranno beneficiarne oltre. I soggetti, dunque, avevano dichiarato il falso pur di ottenere il sussidio della Pensione di Cittadinanza, assumendo la residenza anagrafica sul territorio italiano poco prima di fare richiesta.
In totale, le persone in esame hanno percepito, indebitamente 311.703,74 euro. Per questo motivo, i soggetti sono stati segnalati all’INPS, al fine di interrompere subito il beneficio percepito senza avere i requisiti previsti dalla legge.
Non è la prima volta che si verifica un caso del genere da quando sono stati introdotti il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza. Secondo i dati forniti dalle Fiamme Gialle, infatti, dall’inizio del 2022 sono state denunciate 192 persone dal Comando Provinciale di Rovigo, che hanno compiuto una frode pari a 1.000.000 euro: una volta individuate, si è registrato un risparmio per l’Erario di circa 8.500.000 euro.
I controlli della Guardia di Finanza su Reddito e Pensione di cittadinanza sono fondamentali, al fine di evitare che vengano elargiti sussidi a chi non ne ha diritto e che fa uso di dichiarazioni false per ottenere tali benefici, a discapito di cittadini che hanno i requisiti per poter ottenere tali aiuti e che, poi, si ritrovano penalizzati dai furbetti che fanno carte false pur di intascare denaro che non spetta loro.
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