Il giorno dopo la finale persa contro l’Argentina, la Francia si trova a fare i conti con un nuovo evento epocale: l’addio alla Nazionale di Karim Benzema. L’attaccante del Real Madrid, ultimo Pallone d’Oro, ha avuto un amore decisamente travagliato con la sua selezione che è finito nel modo peggiore possibile e cioè con un infortunio muscolare e un rapporto non proprio eccellente con Didier Deschamps. I segnali erano arrivati già da tempo, ma le frasi d’addio da parte di “The Dream” vanno nella direzione di una rottura che da ormai alcune settimane era in cantiere e ora si è definitivamente concretizzata. Ecco cosa c’è dietro il saluto finale di Benzema alla sua Nazionale.
Il Mondiale in Qatar è finito e si è concluso con l’immagine più bella per l’Argentina e soprattutto gli argentini: Lionel Messi ha coronato una carriera stupenda, da numero uno assoluto – forse di tutti i tempi – e ha alzato al cielo l’unico trofeo che ancora gli mancava, quello più importante: la coppa del mondo. Un finale da romanzo che viene controbilanciato dall’insuccesso della Francia, che proprio all’ultimo respiro ha dovuto salutare all’orizzonte una doppietta che sarebbe stata epocale per gli europei, nonostante un Kylian Mbappé in forma straordinaria. Ma tra i gol, lo spettacolo, le urla e le lacrime c’è stato anche un grande assente, un po’ ingombrante. Stiamo parlando di Benzema: prima per un infortunio muscolare, poi per qualche problema interno, il bomber ha dovuto dire addio alla massima competizione per Nazionali. Oggi, proprio nel giorno del suo 35esimo compleanno, la prima punta ha salutato definitivamente anche la Francia. Dopo lo scandalo Valbuena e la sensazione che potesse fare molto di più con la maglia Bleus, il lieto fine non è arrivato. E chissà se con lui le cose sarebbero andate diversamente per gli ormai ex campioni del mondo in carica.
Il giorno dopo c’è chi assapora la vittoria e chi si lecca le ferite dopo la sconfitta, ma con un pizzico d’orgoglio in più ad attenuare l’amaro in bocca. E, quindi, mentre l’Argentina si gode un successo che aspettava da decenni e vede Diego Armando Maradona stringere la mano a Messi, riversandosi in strada e versando lacrime che sanno di gioia indimenticabile, c’è una Francia che l’ha presa in maniera decisamente diversa.
Le Bleus, infatti, hanno visto sfumare il trionfo iridato come un sogno da cui ci si risveglia troppo presto, per poi tornare a una realtà che non è quella prefigurata dal subconscio. La lotteria dei rigori ha riportato la coppa in Sudamerica e lasciato i nostri eterni rivali a bocca asciutta, anche quel mostro di Mbappé che ha portato a casa solo il titolo di capocannoniere e la sensazione che meglio di lui, in questo momento, ce ne siano davvero pochi. O forse nessuno.
In questa giostra di giravolte ed emozioni, per cui c’è ancora qualche gettone da spendere, c’è chi è anche rimasto a lato senza partecipare. E ora è inevitabile parlarne, una volta che i giochi sono finiti e con loro anche il Mondiale in Qatar. Anche perché a mettersi al centro della scena, probabilmente con i modi e i tempi giusti, è stato ancora una volta lui, semplicemente Benzema. Non serve fare le presentazioni di rito, né tantomeno fingere dei sorrisi di sorta: stiamo parlando del – meritatamente – ultimo Pallone d’Oro, dopo aver trascinato il Real Madrid, non un club a caso e non in un momento a caso, alla conquista dell’ennesima Champions League. Quella delle rimonte.
È paradossale che un calciatore e un uomo così, nel momento più bello e più prolifico della sua carriera sia rimasto fuori dal Mondiale. E non solo per via di un brutto infortunio muscolare. E sta proprio lì il problema. Comunque, proprio oggi, nel giorno del suo 35esimo compleanno, il bomber ha rotto il silenzio e con un tweet storico, ma una punta di veleno, ha annunciato il suo saluto finale alla Nazionale francese: “Ho fatto gli sforzi e gli errori necessari per arrivare dove sono oggi e ne sono fiero! Ho scritto la mia storia e la nostra finisce qui“. Il tutto terminato con l’hashtag #Nueve.
Non proprio un post romantico o un addio di quelli a cuor leggero, che tanto ci siamo amati e ci ameremo, ma una nota polemica che non nasconde i problemi che ci sono stati anche solo nelle ultime settimane. Proprio quando sembrava che il Mondiale in Qatar potesse essere l’ultimo grande ballo anche per Benzema, l’infortunio al quadricipite sinistro l’ha tolto dai giochi. Deschamps, però, l’aveva già inserito nel novero dei convocati e non l’ha mai concretamente tolto, nonostante i tempi di recupero fossero giudicati – anche in via ufficiale – troppo lunghi per un ritorno completo.
Benzema, a tal proposito, ha subito commentato: “Nella mia vita non mi arrendo mai, ma ora devo pensare alla squadra come faccio sempre. La ragione mi dice di lasciare il posto a chi può davvero aiutare la Francia e disputare un grande Mondiale“. Sostituto che, però, non ha mai scelto e non per lasciare la porta aperta a un possibile rientro last minute per Benzema. Olivier Giroud si è preso il posto da titolare, con Marcus Thuram, possibile obiettivo di calciomercato dell’Inter, come prima alternativa e Kolo Muani che spesso e volentieri è subentrato, finale compresa.
Il problema è che a un certo punto sembrava davvero che “The Dream” potesse rientrare per la fase a eliminazione diretta o almeno per la finale contro l’Argentina. Deschamps, però, non ha mai davvero richiamato la punta. I giornalisti hanno più volte incalzato il ct sull’argomento che non ha mai spento i dubbi a riguardo. Anzi, ha detto anche con un fastidio neanche tanto velato: “Mi occupo di chi è qui, non di chi è lontano”.
A sciogliere l’enigma è stata l’autorevole “L’Equipe” che ha sottolineato senza mezza misura che i rapporti tra l’allenatore e uno degli uomini di punta della Francia si sono rotti in un’occasione ben precisa. Infatti, nel momento in cui il bomber non ha incluso Deschamps nelle persone da ringraziare per la vittoria del Pallone d’Oro, l’ex centrocampista del Juventus non l’ha presa affatto bene. E non è l’unica questione sul tavolo. Infatti, Benzema per celebrare la sua vittoria ha postato sul suo profilo una foto insieme a Luka Modric e Zinedine Zidane. Se per il fenomeno del Real Madrid e della Croazia non ci sono problemi, lo stesso non si può dire per il suo ex allenatore nella capitale spagnola. Infatti, in più occasioni Zizou è stato etichettato come erede designato di Deschamps per la panchina della Francia. E l’abbinamento dei due indizi probabilmente fa una prova, soprattutto nella testa dell’ex Juventus.
Da qui, con ogni probabilità, derivano gli attriti di Benzema con il suo commissario tecnico: una frattura che adesso non può essere ricomposta. Anche perché, nonostante l’addio dell’allenatore fosse dato come certo, Emmanuel Macron ha indicato senza mezze misure che per lui sarebbe meglio se il corso di Deschamps sulla panchina della Francia continuasse. E vedremo se davvero sarà così. In ogni caso, il destino dei Bleus sembra segnato e in egual modo sembra essere deciso anche quello di Benzema, senza ripensamenti di sorta e con tutte le polemiche del caso.
Un altro fattore sembra andare in questa direzione. Infatti, nel momento in cui lo stesso Macron ha invitato The Dream ad assistere dalla tribuna del Lusail alla finale contro l’Argentina, l’attaccante del Real Madrid ha risposto con un chiarissimo “No, grazie”. Una decisione che ha fatto discutere e ha scosso lo spogliatoio dei transalpini. Infatti, ad aggravare il quadro c’è anche la situazione interna per i nuovi nuovi vice campioni d’Europa. Benzema, infatti, pare avere rapporti complicati con il resto del gruppo e soprattutto con Mbappé che preferisce avere al suo fianco una spalla come Giroud, rispetto a un calciatore con le caratteristiche dell’ex Lione. Una serie di motivazioni che hanno escluso, di fatto, il bomber Blanco dal giro della Nazionale e a 35 anni appena compiuti possibilità di ritorno non ce ne sono ormai più – o quasi -. Con buona pace di chi ama il calcio e avrebbe voluto vedere insieme due fenomeni come Mbappé e Benzema, anche in Qatar.
Per tutte queste ragioni, l’addio che è arrivato oggi sembra quasi naturale per come si è sviluppato e per le decisioni prese dalle parti in causa. Ma anche per l’anagrafica del calciatore in questione, per quanto il talento e la classe non possano assolutamente essere messi in discussione. Certo, fa specie vedere un campione del genere mostrare due facce totalmente diverse tra Nazionale e Real Madrid. Stiamo parlando di un attaccante che in Spagna è l’epicentro del gruppo di Carlo Ancelotti e sostanzialmente lo è sempre stato. È lui, in un gruppo di campioni assoluti, a caricare l’ambiente, a dare indicazioni ai compagni più giovani, a trascinarli con la sua grinta e con la necessità di non mollare mai. Tutti fattori che l’ultima Champions League, vinta da cannoniere e protagonista assoluto, ha messo in luce. Poi è arrivato anche il Pallone d’Oro, ma questa è storia che conoscete un po’ tutti.
Ma anche prima, quando in squadra c’erano campioni come Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, la musica non era tanto diversa. Il portoghese non ha mai nascosto di amare avere al suo fianco il bomber francese e che esaltava le caratteristiche del suo gioco. All’epoca non segnava così tanto e così spesso, ma il suo lavoro prezioso e la sua tecnica nello stretto, oltre alle esaltanti qualità tattiche, per i più attenti non sono mai rimaste nell’ombra. Pur lasciano il ruolo da prima donna ad altri. A dar ragione a questa teoria ci sono i numeri partiti da quando The Dream è arrivato a Madrid, dalla parte dei bianchi e non dei materassai.
Numeri che non sono affatto cattivi neppure in Nazionale, a dirla tutta, ma non eccezionali come quelli con il suo club. Infatti, dal 2007 ha totalizzato 97 presenze in Nazionale, mettendo a segno 37 reti. Non si può ignorare, però, quanto successo dal 2015 con la vicenda Valbuena. Infatti, Benzema è stato tirato in ballo nel sex tape da cui è scaturito un vero e proprio scandalo giudiziario, per via del ricatto sessuale ai danni del trequartista, all’epoca compagni di squadra. Le conseguenze per il calciatore delle Merengues sono state gravissime, tanto che The Dream ha pagato con l’esclusione dall’Europeo del 2016. Una punizione importante, dato che in quell’occasione la Francia, come nel 2022, si è fermata alla finale, prima di lasciare il passo al Portogallo di Cristiano Ronaldo.
Non è andata diversamente nel 2018, quando quella decisione è stata confermata. O meglio, sì, per Benzema è stato anche più doloroso, dato che quella volta i Bleus sono saliti sul tetto del mondo, battendo in finale la Croazia con uno strepitoso e spettacolare 4-2. E già con Mbappé sugli scudi. Il 2021, invece, ha suonato un’altra musica, perché Benzema, intanto, era stato reintegrato. Ma non è servito all’attaccante a riprendersi dalle occasioni precedenti, dato che la Francia si è resa protagonista di un vero e proprio flop, venendo eliminata dalla Svizzera già agli ottavi di finale. Poi quell’Europeo l’ha vinto l’Italia, ma questa è un’altra – bellissima – storia. Almeno per noi, per i nostri storici rivali è semplicemente un’aggravante.
Ora il 2022 e un finale che sembrava già scritto e che si è verificato. Ma anche con una svolta che potrebbe ancora, e per l’ennesima volta, cambiare le carte in tavola. Se, infatti, come si dice da mesi, Zidane arrivasse davvero sulla panchina francese, a quel punto un clamoroso ritorno non potrebbe essere del tutto scartato. Infatti, visto il rapporto di stima e amicizia tra l’ex Juventus e Benzema, lui sarebbe l’unico a convincerlo a fare un passo indietro. Un lieto fine che probabilmente The Dream si merita, ma anche tutto il calcio francese e chi ama questo meraviglioso sport. Perché il calcio è talento, ambizione e gruppo, ma è anche un sogno con la lucidità a occhi aperti. E Benzema ci ha insegnato come si sogna, dentro al campo: potrebbe farlo anche per quella Francia dai grandi successi, ma che di lui avrebbe ancora maledettamente bisogno per una scia che potrebbe essere strepitosa.
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