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Sport

Perché Gigi Riva, il più grande capocannoniere con la maglia azzurra e bandiera del Cagliari, è di nuovo in hype

Di Gigi Riva ne abbiamo già parlato, a novembre quando abbiamo festeggiato i suoi ottant’anni, anche un po’ da tifosi. Il più grande capocannoniere della Nazionale italiana, che con la maglia azzurra è arrivato in finale di un Mondiale ed è stato battuto solo dal Brasile di Pelé, non uno a caso, e che due anni prima aveva vinto il primo Europeo della storia della Nazionale, bandiera del Cagliari con cui ha portato a casa il primo e unico scudetto dei sardi, con la fascia da capitano al braccio, è però tornato in hype sui social per diversi motivi.

Gigi Riva – Nanopress.it

Innanzitutto perché la società rossoblù ha annunciato qualche giorno fa che il nuovo stadio della città sarà intitolato a lui, che a differenza di molti altri, uno su tutti Diego Armando Maradona, potrà partecipare all’intitolazione, ma non solo. Perché il lombardo, ormai trapiantato in Sardegna da quasi sessanta anni – è arrivato a Cagliari nella stagione 1963-64 tra i dubbi e non è mai andato via -, ha parlato anche della Nazionale di Roberto Mancini, ribadendo il punto che aveva già sottolineato il commissario tecnico, ovvero che ci sono pochi attaccanti italiani, nelle nostre squadre di vertice soprattutto.

Al di là delle polemiche su Mattia Zaccagni, infatti, lo jesino ha davvero poco materiale a disposizione, e checché ne dica anche Mario Balotelli, un altro che aveva lanciato una frecciatina a chi lo ha voluto sempre e ovunque, specialmente al Manchester City. Oggi si capirà, poi, di che pasta è fatto Mateo Retegui, pescato dall’Argentina, in cui ha sempre vissuto e in cui tuttora vive, ecco, lui deve farci capire se è quello impalpabile del primo tempo della partita contro l’Inghilterra o quello della seconda frazione, che è riuscito anche a segnare un gol alla Nazionale che abbiamo battuto nella finale di Wembley poco meno di due anni fa.

Certo, da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata. L’Italia, qualche mese più tardi, ha fallito l’accesso, per la seconda volta di fila, alla fase finale dei Mondiali, mentre tutti i tifosi storici avevano la loro nazionale da sostenere, quegli azzurri hanno dovuto optare per qualcos’altro, in base alle simpatie o al bel calcio visto.

Gigi Riva ai tempi del Cagliari – Nanopress.it

E poi un altro motivo per cui è finito in tendenza sui social, Gigi Riva, che all’occorrenza si può anche scrivere come un’unica parola a rinforzarne un concetto, a dare ancora più suono a Rombo di tuono, così com’era stato soprannominato l’attaccante mancino e letale da quella penna eccezionale che era Gianni Brera, il più grande paroliere dello sport che abbiamo mai avuto forse, è perché Fabrizio Biasin, un altro giornalista (molto interista e non l’ha mai nascosto), ha chiesto ai suoi follower su Twitter chi è stato il più grande giocatore che ha indossato la maglia azzurra e nello stesso giorno in cui la Federazione italiana giuoco calcio, la Figc, che adesso è presieduta da Gabriele Gravina, ha compiuto 125 anni.


In una continua lotta generazionale, di chi ha vissuto i momenti migliori che non sono mai come quelli che si stanno vivendo, ed è sempre così, quello che il nerazzurro aveva scelto, quel Divin Codino, quel Roberto Baggio che ha illuminato il calcio degli anni Novanta, che ci ha fatto arrivare a un passo dal sogno con la Nazionale di Arrigo Sacchi, con cui non erano sempre rose e fiori, non è stato preso bene dai suoi seguaci, che invece gli hanno preferito di tanto l’ex numero 11 del Cagliari.


Perché sì, ancora nessuno ha fatto più gol di lui, e con molte più presenza. Non lo ha fatto neanche l’ex Brescia, solo per dirne una, e sicuramente non l’ha fatto Ciro Immobile, da sempre criticato e molto più spesso additato come l’agnello sacrificale per i mancati arrivati ai campionati del mondo. In mezzo, però, c’è stata una generazione dei vari Gianluigi Buffon, probabilmente il miglior portiere al mondo di sempre, Francesco Totti, Fabio Cannavaro, che ha anche vinto il Pallone d’oro, e solo per citarne alcuni di quelli che hanno contribuito prima e dopo a far diventare grande il nostro calcio, anche e soprattutto all’estero.

Uno striscione dei tifosi del Cagliari dedicato a Gigi Riva – Nanopress.it

Le risposte alla domanda di Biasin, però, sono state anche altre. In molti, in effetti, hanno riconosciuto sia a Baggio, sia a Riva di essere tra i più grandi di sempre, c’è chi invece a Rombo di Tuono ha affiancato, appunto, il portiere della coppa del mondo del 2006 e il capitano di quella squadra che batté in finale la Francia.


E quindi sì, ci sono delle persone che rimangono, e che vengono ricordate, a distanza di anni, in base a quello che ci hanno fatto vivere: l’estasi pura e per una squadra di pallone, o l’anonimato. Ecco, i secondi quasi sempre sono i “cattivi”, quelli che i sogni non ce li hanno interrotti, non hanno neanche in modo che li vivessimo. O forse, a volte, si è solo ingiusti, perché tra i due Mondiali falliti, c’è comunque stato un trofeo, importante, alzato al cielo, e per la prima volta dopo più di cinquant’anni. E non è poi così vero che il futuro è grigio, il futuro va provato e, a volte, passa anche dalla società il cambiamento, non solo dalle istituzioni, o dal calcio. GigiRiva lo è stato, ed è in buona compagnia.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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