Londra ha rigettato la richiesta per la scorta presentata da Harry per quanto riguarda le visite nel Regno Unito.
Il principe ha perso il suo diritto alla scorta dopo aver rinunciato allo status di membro attivo della Royal Family, tuttavia anche alla luce degli ultimi eventi probabilmente ha capito che è un dettaglio non di poco conto.
È terminata con no secco l’ultima azione legale tentata dal principe Harry, che ha fatto richiesta della scorta privata per sé e per la sua famiglia quando si trova in visita nel Regno Unito.
I membri reali ne hanno diritto a una pagata dai contribuenti ma fra i privilegi a cui ha dovuto rinunciare da quando non è più un membro attivo della Famiglia Reale, c’è anche quello di non avere questo tipo di protezione.
La sua richiesta è stata avanzata in modo particolare, infatti sarebbe stato lui stesso a pagarla ma i giudici dell’Alta Corte di Londra hanno respinto il suo ricorso.
È solo una delle pesanti conseguenze dello strappo dai Windsor avvenuto nel 2020, in seguito al quale con la moglie si è trasferito negli Stati Uniti. I rapporti tormentati fra lui e il resto della famiglia sono sempre stati un argomento molto seguito dai media di tutto il mondo e nemmeno un evento importante come l’incoronazione di Re Carlo il 6 maggio scorso, è riuscito a portare Meghan in Inghilterra. Lo ha fatto alcuni mesi fa per la morte di Elisabetta ma i malcontenti sono continuati.
L’ultimo “sfregio” verso la coppia è stato quello di assegnare Frogmore Cottage al principe Andrea, cacciandoli di fatto ancora una volta dalle proprietà reali. Di conseguenza, per il suo status, Harry non può avere la scorta che invece è prevista per diritto ai membri della Royal Family.
La Corte ha preso la sua decisione accogliendo la motivazione avanzata a suo tempo dall’Home Office e dal comitato governativo che si occupa della protezione dei reali e delle personalità pubbliche, secondo cui pagare autonomamente la scorta non è consuetudine e non basta questo per averla.
Il ricorso contro l’Home Office è il secondo che fallisce per il secondogenito di Carlo, dopo l’azione legale lanciata per contestare la decisione di non assicurare protezione personale a lui e alla sua famiglia. Tuttavia non è esattamente corretto parlare di fallimento perché questo caso verrà revisionato e sottoposto a giudizio dell’Alta Corte.
Quindi, la polizia potrà decidere come tutelari i duchi del Sussex a propria discrezione, come avviene per qualsiasi cittadino inglese. Gli avvocati del principe si erano appigliati a una legge del 1996 che consente al capo della polizia di fornire servizi speciali a pagamento, però come sottolineato dal giudice Chamberlain, i servizi che ha richiesto Harry comportano l’impiego di agenti specializzati e altamente qualificati, pronti a rischiare tutto per proteggere chi è sotto la loro scorta. Di questi agenti ce ne sono pochi a disposizione.
Il tema della protezione personale non è mai stato troppo importante per Harry in passato, tuttavia stanno succedendo cose che sconvolgono la sua tranquillità familiare. Il recente episodio è quello dell’inseguimento da parte dei giornalisti, avvenuto in circostanze analoghe a quello di cui rimase vittima Diana a Parigi.
Alcune fonti americane hanno poi ridimensionato l’accaduto, tuttavia la coppia ha parlato di una cosa surreale e molto aggressiva che poteva mettere a rischio la loro vita.
Una serata di festa poteva trasformarsi in tragedia. Secondo quanto riferito dal portavoce della coppia, i due insieme alla madre di Meghan erano a una cerimonia di premiazione. L’ex attrice ha ricevuto il premio Ms. Foundation Women of Vision Award per l’empowerment femminile.
Era la sera del 16 maggio e questo evento, il primo a cui hanno partecipato dopo l’incoronazione di Carlo III, era molto significativo per Meghan, premiata per la sua attività di sostegno alle cause delle donne. All’uscita dallo Ziegfeld Theatre di Manhattan un folto gruppo di paparazzi si è avvicinato in modo aggressivo, tanto da costringere il gruppo a scappare via.
È iniziato un inseguimento in auto che è durato più di 2 ore, nel corso del quale le vetture hanno sbandato più volte per evitare i pedoni e i mezzi parcheggiati ai bordi della strada. I giornalisti, circa una dozzina, hanno inseguito i duchi del Sussex per accaparrarsi la foto del momento, con il rischio di causare un incidente perché più volte sono state sfiorate collisioni con le altre auto e perfino con degli agenti di polizia.
Sono stati momenti di panico che hanno riportato alla mente di Harry il terribile inseguimento del 1997 a Parigi, dove la madre Diana morì. In seguito a questo spiacevole episodio ha detto che è stata l’esperienza più vicina alla morte della madre e mentre ricorda quegli attimi surreali c’è chi storce il naso ascoltando la sua versione dei fatti, come il tassista che quella notte li stava portando a casa, che ha minimizzato dicendo che tutto sarà durato 10 minuti e non si è sentito in pericolo, né paragonerebbe la scena a un inseguimento.
Anche il sindaco di New York nutre dubbi e sebbene ah condannato l’operato dei paparazzi aggressivi definendoli irresponsabili, ha detto in conferenza stampa che è perplesso riguardo alla versione rilasciata da Harry e Meghan.
Ancora una volta sono tutti contro Harry, tanto che lui trova conforto a confidarsi solo con i suoi amici più cari. C’è poi un retroscena che interessa particolarmente la stampa, pare che i due stessero fuggendo perché volevano nascondere il fatto di non aver prenotato una camera in hotel ma di aver scelto scelto di fermarsi a dormire a casa di un amico. Si era infatti diffusa la notizia del loro pernottamento in un albergo molto caro a Diana, il Carlyle, invece si vocifera che a causa del costo molto alto e del mancato sconto concesso, abbiano voluto risparmiare chiedendo ai conoscenti di ospitarli.
Col senno di poi, se avessero scelto l’alloggio prestigioso nelle vicinanze del luogo della premiazione, l’inseguimento non avrebbe avuto luogo.
Per le vicissitudini con la Royal Family, i tabloid sono sempre stati particolarmente interessati a tutto ciò che gravitava intorno alla coppia, sconfinando anche nell’illegale.
Il recente episodio, ingigantito o meno, lo dimostra e proprio per questo motivo Harry ha riflettuto sulla richiesta della scorta per il suo nucleo familiare, questa però è stata rigettata e non sappiamo come si rifletta questo verdetto sulle prossime visite nel Regno Unito. L’interesse aggressivo dei paparazzi ha messo davvero in allarme Harry che è stato costretto a rivivere suo malgrado la morte della madre in circostanze simili, però accanto alla sconfitta di oggi ci sono alcuni successi che invece ha ottenuto nelle sue cause contro i giornali scandalistici.
L’ultima vittoria è arrivata dopo che il Mirror si è scusato con lui e probabilmente riceverà anche un risarcimento. Era in processo con la testata giornalistica per presunte intercettazioni illegali ai suoi danni, stessa cosa che lo tiene impegnato in altre due cause, rispettivamente contro l’Associated Newspapers Limited, gruppo editoriale che pubblica il Daily Mail on Sunday, e contro il tabloid Sun e News of the World. Quest’ultimo in passato è già stato chiuso in seguito a uno scandalo di violazione di massa della privacy.
Harry non è di certo contro l’informazione ma condanna ogni forma di aggressione, anche alla luce di quello che successe nel 1997. Non sappiamo quale sia la verità in merito a quella serata, di certo il duca di Sussex vuole garantire protezione a sé stesso, a sua moglie e ai bambini. Ha sperimentato più volte quando i giornalisti possono essere invadenti e minare alla sua sicurezza e anche se tutti sono contro di lui di certo continuerà questa battaglia.
Ci si chiede però come mai ogni cosa che riguarda il secondogenito di casa Windsor venga vista sempre con pregiudizio, come se il fatto che fosse la pecora nera della famiglia comporti la sua non credibilità. Allo stesso modo, gli insuccessi come quello di oggi portano a una sorta di soddisfazione nell’opinione pubblica, che da quando si è distaccato dalla Royal Family tende ad essere malgiudicato.
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