Perché la benzina costa di più in autostrada? Tutti gli automobilisti se lo chiedono. Spesso troppo tardi, cioè dopo aver fatto benzina in autostrada e la relativa stangata. Ebbene sì, come rivela La Stampa, la benzina in autostrada costa dal 30% al 45% in più. Un salasso. Ecco perché.
La notizia buona è che, in generale, il costo della benzina è sceso. Nella settimana tra il 5 e l’11 giugno è stato di 1,512 euro. Il 12 giugno, come ha esultato l’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, è scesa ancora a 1,510 euro. Bene, peccato che questo valga solo per le strade normali. Il prezzo della benzina in autostrada resta infatti ben più alto. Secondo Leonardo.it Money, come scritto prima, la maggiorazione varia dal 30% al 45% in più. Secondo i dati di Altroconsumo, nel 2016 sulle autostrade nella zona di Milano la benzina costava il 9% in più, di Bologna il 6%, di Firenze l’11%, di Roma il 7% e di Napoli il 12%. Colpa di tasse, accise, royalties alle società autostradali.
«Da noi c’è la benzina più cara d’Europa anche se l’Italia è uno dei massimi produttori al mondo di carburante. Questo avrebbe dovuto garantire prezzi più concorrenziali. Ma va a finire che il nostro carburante venduto in Francia là costa meno. Da noi c’è un gigantesco problema di distribuzione e di organizzazione. Fino a che lo Stato utilizza la benzina come salvadanaio siamo di fronte a una ingestibile follia», tuona Marco Bulfon, responsabile prezzi carburante di Altroconsumo.
Benzina in autostrada: la versione dei benzinai
Di chi è la responsabilità? Secondo i gestori dei distributori è colpa delle società autostradali. Secondo le società autostradali la colpa è dei distributori di benzina. La Stampa ha intervistato Stefano Cantarelli, presidente della rete autostradale della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti. Perché la benzina in autostrada costa di più? «Intanto il costo di esercizio è più alto. Anche se è stato ridotto all’osso deve essere garantito personale 24 ore al giorno e non solo un servizio automatico alla pompa». E poi ci sono le royalties «che chiedono le società autostradali per assegnare alle compagnie petrolifere o ai gestori la singola area di servizio. Negli anni si è arrivati ad un costo che si aggira tra i 12 e i 13 centesimi al litro. Soldi che finiscono direttamente ai gestori». La soluzione? «Bisognerebbe ristrutturare l’intera rete. Andrebbero chiusi il 30% degli impianti. Quelli che ci sono oramai sono decisamente troppi».
Benzina in autostrada: la versione delle autostrade
La Stampa ha ascoltato anche l’altra campana, intervistando Luca Ungaro, vicepresidente esecutivo di Autostrade per l’Italia e responsabile delle aree di servizio. La sua versione? Non è vero che le società autostradali intascano 12-13 centesimi per ogni litro di benzina venduto: «Il nostro dato è diverso. Nell’ultimo biennio 2015-2016 abbiamo rinnovato i contratti con il 75% delle aree. Oggi le royalties valgono il 4% del prezzo al litro». E ancora: «Noi facciamo le gare per le assegnazioni delle aree di servizio direttamente con le compagnie petrolifere. Sono loro poi, eventualmente, che le danno ai gestori». Ungaro concorda sul fatto che le stazioni di benzina andrebbero ridotte e assicura infine che «i differenziali alla pompa si stanno abbassando. Il Codacons farà comunicazioni sui prezzi nelle aree di servizio allineate con la rete stradale normale».
Sarà vero? Per sicurezza, è meglio fare il pieno prima di oltrepassare il casello. Certo, sempre meglio fare benzina in autostrada che rimanere con l’auto a terra.
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