Come si stabilisce la data della Pasqua cristiana e perché ogni anno è diversa. Il calcolo è legato alle fasi lunari.
A differenza del Natale che viene festeggiato sempre il 25 dicembre, la Pasqua può cadere ogni anno in un arco di 35 giorni diversi. Ecco come viene calcolata la data in base all’equinozio di primavera e alle fasi lunari.
Nel 325 d.c. la decisione di fare cadere la data della Pasqua cristiana la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Il concilio di Nicea, tramite un interpretazione di un passo di San Paolo, stabilì che la data della Pasqua la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Poi in successione sono state calcolate anche altre feste “con date mobili” tra cui la la Pentecoste, che cade 50 giorni dopo e le Ceneri che aprono il periodo della Quaresima, 47 giorni prima.
Un arco temporale che ha fatto in modo che il giorno di Pasqua possa di fatto arrivare sia a fine marzo che a fine aprile, mai con una data fissa, dal 22 marzo al 25 aprile. Sono 35 giorni, calcolati dunque in base alle fasi lunari.
Sarà dunque necessario andare a controllare il calendario e il primo plenilunio dopo il 21 marzo, data che per convenzione stabilisce l’inizio della primavera, per andare a vedere quale sarà la domenica corrispondente alla Pasqua che nel 2023 cade infatti il 9 aprile.
E questo contrariamente al Natale che, nonostante nella storia non abbia origini ben precise e definite, nella tradizione della chiesa cattolica è festeggiato sempre il 25. Una scelta che pare possa essere accostata alla celebrazione del Dio sole ai tempi dell’antica Roma, dell’imperatore Aureliano, che avveniva il 25 dicembre ad esempio nell’anno 274.
La domenica della Resurrezione è strettamente legata alla Pasqua ebraica. La Pasqua cristiana ha infatti origine dalla Pèsach che non commemora ovviamente la risurrezione di Gesù ma al contrario la liberazione dalla schiavitù del popolo ebraico ai tempi dell’esodo dall’Egitto, guidato da Mosè verso la terra promessa.
Anche la Pasqua ebraica si calcola tramite i cicli lunari, e viene celebrata il 14esimo giorno del mese in corrispondenza della prima luna piena tra marzo e aprile. Era stato l’evangelista Giovanni, nel secondo secolo, ad affermare che la morte di Gesù fosse avvenuta il 14esimo giorno del mese Nissàn.
Gesù venne infatti ucciso il giorno prima della Pasqua ebraica, che era di sabato – giorno festivo degli ebrei. La Cristina ha poi seguito quello stesso metodo di calcolo, ma adesso le due festività non corrispondo più, visto che il calendario ebraico è formato da 29-30 giorni, mentre il nostro dai 28 ai 31.
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