Se il 20 aprile, la Juventus (e i suoi tifosi) avevano gioito perché il Collegio di garanzia del Coni aveva levato loro la penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze, oggi che sono uscite le motivazioni del massimo organo di giustizia sportiva, presieduto da Gabriella Palmieri, i bianconeri e la Vecchia Signora hanno ben poco da festeggiare. Stando a ciò che si legge nel lungo documento (di 75 pagine), infatti, dal Coni hanno ritenuto solido l’impianto accusatorio della Corte d’appello federale, che entro 30 giorni dovrebbe esprimersi con una nuova sentenza in cui saranno tolti dei punti alla squadra di Massimiliano Allegri.
Tutta la linea di difesa della Juventus, in pratica, è crollata, perché dal Collegio di garanzia del Coni hanno confermato la slealtà sportiva, il famoso articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, nel caso plusvalenze della dirigenza alla luce delle nuove carte che sono arrivate alla Corte d’appello federale dall’inchiesta Prisma. Dal secondo posto, sul campo, la squadra del toscano potrebbe tornare a scendere dal settimo posto in giù, ovvero fuori dalla Champions League, e forse fuori proprio dall’Europa.
In un documento di 75 pagine, il Collegio di garanzia del Coni dà l’ennesima stangata alla Juventus di Massimiliano Allegri. Nonostante, infatti, la sentenza del 20 aprile abbia congelato e ridato i punti di penalizzazione, tolti a gennaio dalla Corte federale d’appello sul caso plusvalenze, alla Vecchia Signora, le motivazioni che solo oggi il massimo organo di giustizia sportiva, presieduto da Gabriella Palmieri, ha dato lasciano poco scampo alla squadra, che dovrebbe dover salutare la Champions League a fine campionato perché quell’articolo 4, quello sulla slealtà sportiva, è ancora in piedi.
Certo, potrebbero non essere più 15 i punti in meno, rispetto a quelli conquistati sul campo, che verranno levati ai bianconeri dalla Corte presieduta da Mario Luigi Torsiello – ma con diversa composizione rispetto alla sentenza di condanna del 30 gennaio -, ma una penalità verrà comunque data, e quasi con sicurezza quando mancherà solo una giornata alla fine del campionato, in pratica troppo tardi per rimediare gli “errori” fatti dalla dirigenza.
Ecco, a proposito di dirigenza, lo sconto arriverà sicuramente perché non tutti gli indagati e poi condannati dalla giustizia sportiva sono stati ritenuti effettivamente colpevoli di aver commesso gli illeciti, ma quelli più importanti, quelli con potere di firma come Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini si sono visti confermare le inibizioni.
Ma nel concreto, però, cosa si dice nelle motivazioni? Innanzitutto, dal Coni hanno dato alla Figc della scelta di revocare la precedente sentenza che assolveva in parte la dirigenza della Juventus. “I fatti emersi dagli atti acquisiti dopo le due precedenti sentenze federali di proscioglimento sono pacificamente rilevanti ai fini disciplinari“, si legge e quindi i ricorsi erano leciti perché, grazie a quegli atti, “la Procura Federale ha potuto avere esatta cognizione dei fatti nuovi che hanno poi condotto alla richiesta di revocazione e alla successiva decisione della Corte Federale d’Appello“.
Nello specifico, poi, dell’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che di fatto reggeva tutto l’impianto difensivo presentato dai legali dei bianconeri, è rimasto. “Gli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Torino e acquisiti dalla Procura Federale hanno solo consentito di dare piena contezza del sistema che era stato posto in essere dai deferiti per alterare le operazioni di trasferimento dei calciatori con plusvalenze sostanzialmente sganciate dai valori di mercato e con alterazione delle evidenze contabili“.
Con “tali nuovi elementi, di cui non disponevano gli organi della Giustizia Federale nella precedente fase del giudizio, non hanno mutato il reale oggetto dell’incolpazione, ma hanno solo arricchito in modo decisivo il quadro fattuale e ne hanno definito molto meglio i contenuti“, hanno scritto ancora dal massimo organo presieduto da Palmeri che ha poi puntualizzato che “la Juventus, in quanto società, risponde comunque per le azioni commesse dai suoi rappresentanti e dirigenti nei confronti dei quali era stata contestata anche la violazione dell’art. 4“.
Il giudice del rinvio, hanno precisato ancora nelle motivazioni, “dovrà compiere le sue valutazioni in ordine alla conseguente misura della irrogata sanzione” contro il club tenendo conto del fatto che, appunto, “non risulta in alcun modo provato che vi siano state, in concreto, una o plurime oggettive violazioni da parte degli amministratori privi di deleghe della Juventus“.
Sui social, soprattutto i tifosi della Juventus non hanno accettato di buon grado le motivazioni del Collegio di garanzia del Coni, e si sono divisi tra ironia e rabbia per quella che potrebbe essere una sentenza che toglierebbe la Champions League alla squadra di Allegri.
Ma ironici sono stati anche i commentatori non tifosi dei bianconeri.
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