Anche la Roma, la Lazio e la Salernitana sono finite nel mirino della Guardia di finanza. In questi giorni, infatti, ci sono state delle perquisizioni nelle sedi delle tre società di calcio della nostra Serie A, ma si tratta di due filone di indagine distinti, uno che riguarda i giallorossi, l’altro invece le due società che fino all’anno scorso facevano capo a Claudio Lotito.
Nel primo caso, le indagine si riferiscono a operazioni di trasferimento di calciatori professionisti dal 2017 al 2021 tranne il 2020 e tra gli indagati c’è l’attuale presidente della Roma, Dan Friedkin, ma anche l’ex numero uno James Pallotta, l’ex vicepresidente Mauro Baldissoni e la stessa società giallorossa. Per quanto riguarda, invece, la Lazio e la Salernitana, dalla procura di Tivoli si sta indagando per i presunti reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, nonché delitti di false comunicazioni sociali nei confronti di alcune persone.
Pomeriggio movimentato in casa Roma. Come è stato riferito dall’Agi, infatti, i finanzieri del Nucleo di Polizia economica-finanziaria della Guardia di finanza della capitale, su disposizione della procura, hanno effettuato una perquisizione e un sequestro probatorio nella sede del club giallorosso di viale Tolstoj. Tra gli indagati risultano l’attuale presidente della società giallorossa Dan Friedkin, il figlio Ryan, il predecessore, James Pallotta, l’ex vicepresidente Mauro Baldissoni, gli amministratori Umberto Gandini, Guido Fienga e Pietro Berardi, ma anche i direttori amministrativi Malknect e Francia, oltre che lo stesso club.
L’accusa mossa, si legge nelle carte, è quella di esposizione di fatti materiali “non rispondenti al vero o… omettevano fatti rilevanti al fine di conseguire ingiusto profitto”. Il modus operandi, invece, sarebbe quello di operazioni di mercato chiuse per importi “notevolmente maggiorati o comunque non rispondenti al valore di mercato” creando di fatto delle plusvalenze fittizie.
Nel mirino ci sarebbero delle operazione di trasferimento di calciatori professionisti, in entrata e in uscita, delle annate 2017, 2018, 2019, e 2021, e in particolare quella di Davide Frattesi, Riccardo Marchizza, Marco Tumminello e Luca Pellegrini (per quanto riguarda il capitolo delle uscite), e Gregoire Defrel, Leonardo Spinazzola e Bryan Cristante (in entrata) per la gestione Pallotta. Mentre per la gestione Friedkin sono sotto accusa gli affari Mert Cetin, Mattia Cancellieri, Aboudramane Diaby e Marash Kumbulla, tutti inseriti nella stessa operazione che ha portato il difensore albanese a Trigoria.
Ma non c’è solo la Roma a essere finita nel mirino delle procura, anche i “cugini” della Lazio e la Salernitana hanno ricevuto in giornata una visita poco gradita dalla Guardia di finanza. Le indagini in corso, in questo caso, sono in mano alla procura di Tivoli e non sono collegate né a quelle che riguardano i giallorossi, né tantomeno quelle che hanno messo nei guai i vertici della Juventus.
Il decreto di perquisizione ha riguardato il presidente dei biancocelesti, Claudio Lotito, e il direttore sportivo, Igli Tare, ma anche i dirigenti Marco Cavaliere, direttore amministrativo, Marco Moschini, direttore finanze e controllo, l’ex numero uno dei granata, il generale Ugo Marchetti e l’ex ds Angelo Fabiani, oggi alla Lazio. A tutti, a eccezione del patron, anche senatore di Forza Italia – che gode dell’immunità parlamentare – sono stati sequestrati i telefoni cellulari.
Tra i reati che potrebbero essere contestati alle due società che fino all’anno scorso appartenevano entrambe al senatore, ci sarebbero emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, nonché delitti di false comunicazioni sociali nei confronti di alcune persone che, come ricordato, devono ritenersi innocenti fino a una condanna definitiva. E nel mirino, la compravendita di alcuni giocatori tra Lazio e Salernitana: si tratta di Mattia Sprocati, Tiago Casasola, Andrea Marino, Emanuele Cicerelli, Mattia Novella, Biagio Morrone, Jean-Daniel Akpa Akpro.
Le perquisizioni sono state disposte per acquisire documentazione contabile ed extracontabile attinente alle cessioni degli sportivi e in particolare quella relativa ai contratti sottoscritti tra le due società, agli accordi intercorsi tra le società e i singoli calciatori, ai pagamenti eseguiti, alle modalità con le quali si è arrivati a fissare il prezzo ufficiale di vendita e il valore dei calciatori ceduti.
Il club granata, che nel frattempo è passato in mano a Danilo Iervolino, in una nota ha chiarito “che l’attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine, riferendosi le stesse a stagioni sportive che precedono il cambio di proprietà“, che poi ha anche precisato di aver “prestato la massima collaborazione agli organi inquirenti” e che “resta a loro ulteriore disposizione“.
Anche la Lazio ha diramato un comunicato in cui ha scritto che la società “è una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto e sempre a disposizione di tutte le autorità. Ci siamo sempre attenuti, nel nostro operato, a un’ottica di leale e totale cooperazione e, quindi, qualsiasi documentazione ci fosse stata richiesta sarebbe stata da noi immediatamente consegnata“. “Nutriamo comunque il massimo rispetto per la magistratura e confidiamo pertanto di fugare celermente qualsiasi equivoco o dubbio in relazione alle ipotesi di contestate“, hanno concluso dalla società biancoceleste.
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