Perché si dice ‘addio’? Questa forma di saluto, solitamente contrapposta ad ‘arrivederci’, significa, etimologicamente, ‘vi raccomando a Dio‘. E’ dunque una formula di congedo amicale, una frase che porta con sé un augurio, la speranza che la persona a cui è rivolta possa continuare a stare bene. Utilizzata per lo più in passato – non essendo d’uso la parola arrivederci, ‘addio’ significava che tutto era sottoposto alla volontà dell’Altissimo – oggi ha assunto il significato di ‘ultimo saluto’, sebbene la frase ‘a Dio piacendo‘ (di cui ‘addio’ è la forma contratta) sia ancora in uso presso i popoli islamici – una delle loro espressioni tipiche, infatti, è proprio Inshallah (appunto, ‘a Dio piacendo’).
Oggi, tra le formule di saluto, ‘addio‘ è una delle meno utilizzate: nel corso del tempo, infatti, ha assunto un significato diverso, rafforzato dall’uso di ‘arrivederci’ che è la formula di commiato più usata in assoluto. Da una parte perché presuppone un altro incontro – da un punto di vista psicologico è molto più ‘rassicurante’ dire arrivederci che addio – dall’altra perché ‘addio’ è usato soprattutto come saluto definitivo, alla fine di una relazione o quando non si prevede un altro incontro con una persona, quando cioè tutto è lasciato nelle mani del Creatore. Perché si dice ‘addio’, quindi, assume un valore ben preciso, significa cioè ‘lascia fare a Dio‘.
Sostituito per lo più da formule come ‘buongiorno’, ‘buonasera’ o ‘salve’, ‘addio’ si utilizza con lo stesso significato di ‘arrivederci’ solo in Toscana, o meglio, nell’italiano regionale toscano. Perché si dice ‘addio’ nella lingua italiana? In questo caso i significati sono diversi: assume il valore di congedo definitivo (dire addio, ossia rinunciare, a qualcosa o a qualcuno), di rammarico e di rimpianto (‘addio vacanze!’), per porre fine ad una questione (‘facciamo così e addio’), per rendere omaggio a chi viene sepolto (dare l’ultimo addio), per indicare, nel caso degli attori, il ritiro dal teatro (dare l’addio alle scene), l’ultima di una serie di rappresentazioni (serata d’addio) e, infine, la festa che precede il giorno delle nozze (l’addio al celibato o al nubilato).