[didascalia fornitore=”Altro”]Immagine da Pixabay[/didascalia]
E’ un’espressione comune dell’italiano corrente, ma forse non tutti sanno perché si dice ‘baracca e burattini’. L’espressione, spesso utilizzata nella forma ‘chiudere (o piantare) baracca e burattini‘ ha un significato molto preciso, poiché indica la volontà di abbandonare qualcosa senza volerne più sapere. Ma qual è l’origine di questo modo di dire? E perché proprio ‘baracca e burattini’?
Analizzare le espressioni idiomatiche, scoprirne le origini ed il perché si usano in determinate situazioni è illuminante per comprendere il patrimonio linguistico (e non solo) di un Paese: è il caso del ‘perché’ che vogliamo analizzare oggi, ovvero perché si dice ‘baracca e burattini’. ‘Chiudere baracca e burattini’ (spesso utilizzato nella forma ‘piantare baracca e burattini’) è uno dei modi di dire più diffusi nella lingua italiana colloquiale. E’ formato da un verbo – chiudere, col significato di lasciar perdere, piantare in asso – più un sostantivo, baracca, inteso invece come teatro dei burattini. Ma perché proprio burattini?
L’origine del perché si dice ‘baracca e burattini’ – analizzando letteralmente l’espressione – sembra rimandare ai tradizionali teatrini di strada: gli artisti ambulanti del passato, infatti, pare abbandonassero bruscamente ‘baracca e burattini’ quando il pubblico non apprezzava i loro spettacoli, terminando così la rappresentazione.
L’origine più antica, spiega Wikipedia, del perché si dice ‘baracca e burattini’ (o ‘chiudere baracca e burattini’), sembra rintracciarsi nelle tradizioni della provincia di Mantova, allorché si analizza un detto – Al paes d’la baràca in Oi, quei ch’ha butà la baràca in la Bina d’Oi – in cui si fa riferimento alla baracca buttata (baràca butà) nel fiume Oglio. Detto che la baracca citata è intesa come teatrino di marionette, il riferimento è ad un vecchio aneddoto che racconta come gli abitanti del paese, offesi da una battuta di un artista burattinaio, presero baracca e burattini (cioè, palco e burattini) e li buttarono nel fiume indignati. Da qui, dunque, la spiegazione del perché si dice ‘piantare baracca e burattini’.
Per quanto riguarda le prime attestazioni della frase, infine, e cioè baracca associato a burattini, ne troviamo traccia nel Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865, alla voce ‘piantare il banco e i burattini’. Dal 1870 (ne dà testimonianza anche Verga, quando, in Le marionette parlanti, scrive: ‘Chi si lagnò sul serio poi fu don Candeloro, che non poteva più maneggiare quel birbo di Martino, divenuto insolente e pigro, minacciando ogni momento di piantar baracca e burattini e andarsene pei fatti suoi…’) il lemma baracca, nella frase in questione, ha assunto il significato di ‘teatro di burattini‘.
Perché si dice ‘chiudere baracca e burattini’, dunque, è presto spiegato: si usa questa espressione quando – spiega Treccani – si vuole lasciare, abbandonare improvvisamente o piantare in asso qualcosa. Nell’italiano corrente indica non solo l’interruzione brusca di un’opera intrapresa, ma anche l’abbandono della casa, delle famiglia o del convivente, o il licenziarsi dal posto di lavoro. ‘In poche parole, conclude Treccani, cambiare completamente l’orizzonte della propria esistenza’.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…