Vi siete mai chiesti perché si dice ‘dare il due di picche’? La lingua italiana, si sa, è bella e variegata, ricca di frasi ‘fantasiose’ ma efficaci che esprimono sentimenti comuni, legati alla vita di tutti i giorni. Come nel caso del quesito linguistico di oggi, perché si dice dare (o ricevere) il due di picche, frase che usiamo di fronte ad un rifiuto espresso spesso in modo inelegante. Ma cosa c’entrano le carte, in questo caso francesi, quando non si accetta qualcosa o si vogliono frenare le avances di persone indesiderate?
E’ capitato più o meno a tutti di confrontarsi, soprattutto in amore, con un rifiuto od un approccio un pochino invadente, una situazione molto ben delineata che l’Italiano ‘traduce’ con una frase bizzarra ma efficace: dare (o ricevere) il due di picche. Ma perché si dice dare il due di picche? Qual è il nesso con i semi delle carte da gioco?
Come molti sapranno, quadri, fiori, cuori e picche sono i semi delle carte da gioco francesi; le picche, di colore nero e a forma di cuore, con la punta rivolta verso l’altro ed uno stelo inserito nel mezzo, sono quelle che valgono di meno. In più, essendo il due la carta minima in qualsiasi gioco e per qualsiasi seme, tra le cinquantadue che compongono il mazzo, il due di picche è la più bassa in assoluto, talmente scadente da ‘far fuori’ chiunque la possieda.
Associato metaforicamente alla vita di tutti i giorni, quindi, il due di picche ha un significato ben preciso: togliere, a chi lo possiede, qualsiasi speranza di vittoria. Il significato del perché si dice due di picche perciò è quello di allontanare qualcuno da qualsiasi possibilità di successo.
Gli appassionati (e non solo) sapranno anche che questa locuzione è legata ad un’altra frase, anch’essa connessa col gioco delle carte, in particolare quelle napoletane: dare il due di coppe o il due di bastoni. Il significato ovviamente è il medesimo: rifiutare qualcosa o rispondere negativamente ad una precisa richiesta, allontanando anche in modo incivile chi tenta di approcciare qualcuno, sperando magari in un appuntamento galante. Come nel caso delle carte francesi, anche qui siamo di fronte ad un seme di poco conto: rispetto ai denari e alle spade, le coppe e i bastoni sono i semi che valgono di meno.
Perchè si dice dare il due picche, dunque, è presto detto: si usa questa espressione quando si esprime un rifiuto, un dissenso di qualunque natura, nei confronti della persona con cui si interloquisce.
Un’altra espressione comune legata al due di picche, infine, è quella di ‘valere quanto un due di picche’ o, nel caso delle carte napoletane, quanto un due di bastoni: entrambe le frasi indicano chi, in un preciso contesto o in generale, non ha alcuna voce in capitolo.
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