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Sapete cos’è e perché si dice ‘estate di San Martino’? A novembre, nei giorni attorno all’11, capita spesso che si susseguano delle belle giornate di sole: l’aria è tiepida e nonostante l’autunno inoltrato la temperatura è molto gradevole. Questa ‘bizzarria’ meteorologica si chiama, tradizionalmente, ‘estate di San Martino’, un’espressione popolare assai antica la cui origine risale a san Martino e alla leggenda legata al suo mantello.
‘Estate di san Martino’ è un’espressione popolare italiana che indica un periodo di novembre in cui, a dispetto dei primi freddi, il tempo è bello e la temperatura piacevole; sembra di non essere neppure in autunno, tanto l’aria è tiepida ed il sole di un gradevole tepore. L’estate di san Martino – che, come dice il proverbio, dura tre giorni e un pochino – cade attorno all’11 di novembre, data in cui la chiesa ricorda Martino di Tours, fondatore del primo monastero in Occidente.
[didascalia fornitore=”altro”]Simone Martini, San Martino dona il mantello, 1322[/didascalia]
Le origini del perché si dice ‘estate di San Martino’ sono, dunque, molto antiche: risalgono, infatti, a Martino, vescovo di Tours, nato nel 316 in Pannonia (l’odierna Ungheria) e morto in Francia nel novembre del 397. Martino era un soldato romano e durante una gelida giornata invernale – racconta la leggenda – incontrò un mendicante paralizzato dal freddo. L’uomo ne ebbe compassione e tagliato a metà il suo mantello, ne donò una parte al poveretto. La leggenda a questo punto ha diverse ‘versioni’: una, secondo cui Martino diede l’altra metà ad un altro mendicante infreddolito mentre lui si sarebbe riscaldato grazie al sole comparso miracolosamente; una, che menziona solo il miracolo del sole; ed una terza in cui Gesù, apparso in sogno a Martino, lo ringrazia per il gesto generoso e gli sistema il mantello stracciato.
La leggenda, com’è facile immaginare, colpì molto l’immaginario collettivo, e non solo per il fiorire del modo di dire popolare, di proverbi e di tanti componimenti poetici a tema (chi non conosce i celebri versi La nebbia a gl’irti colli/ piovigginando sale, tratti da San Martino di Carducci?). Il perché si dice ‘estate di San Martino’ è legato, infatti, anche all’improvviso, ed illusorio, cambiamento economico (definito, appunto, estate di san Martino) che interessò l’Italia tra la metà del Cinquecento e la metà del Seicento e ad un modo di dire – fare san Martino – che in Pianura Padana significa cambiare mestiere. Non solo. Durante i primi di novembre spesso venivano rinnovati anche i contratti agricoli di lavoro, mentre, ancora oggi, è tradizione aprire le botti per il primo assaggio del vino nuovo.
Il perché si dice ‘estate di san Martino’, dunque, è legato alla leggenda del santo che aiuta un mendicante donandogli il suo mantello e, al contempo, indica un periodo dell’anno – i primi di novembre – in cui le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli, nonostate l’autunno ormai inoltrato. E sebbene il detto sia legato ad una leggenda, vi sono dei riscontri fisici di carattere meteorologico. Analizzando le mappe degli ultimi decenni, infatti, è facile riscontrare un generale aumento delle temperature proprio nei giorni attorno all’11 novembre, aumento dovuto, stando agli studi, all’espansione dell’anticiclone dalla Spagna verso tutto il Mediterraneo. Questo fenomeno (che spiega il perché si dice ‘estate di san Martino’) porta condizioni di alta pressione e, dunque, di bel tempo nella maggior parte dell’Europa occidentale: nei paesi anglosassoni, ad esempio, l’estate di san Martino è conosciuta come Indian Summer (estate indiana), mentre in alcune lingue slave, è nota come Bab’e Leto.
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