Sapete perché si dice ‘è una questione di lana caprina’? Tra le varie espressioni usate in italiano questa è senz’altro una delle più curiose: ma a cosa si riferisce? E, soprattutto, da dove deriva? Come spesso capita, molte delle frasi che usiamo maggiormente hanno un’origine assai antica: tante, come questa, risalgono al latino e sono state assorbite dalla lingua italiana grazie al loro uso costante sia nella lingua scritta che in quella parlata. Ma perché proprio ‘lana caprina‘? Spieghiamolo brevemente.
Per capire il perché si dice ‘questione (o discorsi) di lana caprina’ è necessaria innanzitutto una precisazione: la frase, come dicevamo, deriva dall’espressione latina de lana caprina, e si usa quando si vuole evidenziare l’inutilità del parlare di una determinata cosa. In altre parole, significa discutere, cavillare di un qualcosa di inutile, banale, qualcosa di cui è assolutamente superfluo parlare.
Ma perché proprio la lana caprina?
L’origine del perché si dice ‘lana caprina’ non è in realtà molto chiara: sappiamo che il poeta latino Orazio usa questo modo di dire quando, nella sua raccolta di Epistole, prende in giro i fannulloni che discutono solo di cose inutili e banali, cose talmente stupide da essere paragonate addirittura alla lana di capra, un materiale riconosciuto di natura scadente che non aveva alcun valore commerciale (tranne, ovviamente, che per alcune razze, come le capre d’Angora o le capre Kashmir).
La lana caprina, infatti, si presentava sotto forma di ciuffetti ispidi e intricati, che si filavano con grande difficoltà. Era ruvida, pungente e, una volta indossata, non era per nulla confortevole. Per questo, era sgradevole da portare.
La frase di Orazio, perciò – Alter rixatur de lana saepe caprina (Epistole, I, 18, 15) – invita a non dare importanza a ciò che importanza non ha. Proprio come la lana delle capre, una lana del tutto scadente di cui non vale la pena discutere.
E’ facile, dunque, capire il perché si dice ‘questione di lana caprina’: si usa questa espressione quando si discute su cose futili, su argomenti che non portano a nulla ma che causano solo una grande fatica mentale.