Oggi è la Festa dei Lavoratori, che cade tradizionalmente il Primo maggio, giornata importante per manifestazioni e cortei.
I sindacati promuovono diversi eventi su tutto il territorio italiano perché oggi non è solo un giorno di festa in cui si seguono tradizioni enogastronomiche come il consumo di fave e pecorino ma anche scampagnate fuori porta. C’è molto di più dietro a questo giorno, caratterizzato da un passato in cui ci sono state proteste importanti per chiedere condizioni di lavoro dignitose, rispetto dei diritti, sicurezza sui posti di lavoro e salari adeguati. Facciamo un salto indietro e scopriamo le origini della giornata di oggi, perché si festeggia e quali eventi storici ci sono dietro.
La ricorrenza di oggi nasce il 20 luglio del 1889 a Parigi e a lanciare l’idea fu il congresso della Seconda Internazionale. La data simbolica è stata scelta per ricordare una manifestazione operaia che si tenne a Chicago qualche anno prima.
Era proprio il primo maggio del 1886 quando in occasione del 19esimo anniversario dell’entrata in vigore dell’importantissimo traguardo delle otto ore lavorative dell’Illinois, si manifestò per estendere questa legge in tutto il territorio americano altrimenti tutti si sarebbero astenuti dal lavoro, con uno sciopero generale a oltranza.
Possiamo avere una panoramica di quel periodo solo guardando il celebre quadro Il quarto stato con cui il pittore Giuseppe Pellizza ha fornito un’istantanea di quello che era il malcontento della popolazione, specialmente delle classi operaie, i più umili ma anche coloro che mandavano maggiormente avanti l’economia del Paese.
Chicago partecipò appunto ai disordini dello sciopero generale, in particolare quello della fabbrica di mietitrici McCormick, dove la polizia dovette intervenire con la forza e sparò sui manifestanti che a loro volta reagirono occupando la piazza dell’Haymarket Square che solitamente ospitava il mercato delle macchine agricole. Il culmine delle agitazioni ci fu il 4 maggio, quando venne lanciata una bomba che uccise sei poliziotti ferendone altri 50.
Di nuovo ci furono scontri a fuoco. Fu un evento terribile e fortemente rappresentativo del malcontento dei lavoratori e nessuno sa con certezza le vittime certe né chi sia stato a lanciare l’ordigno, che costituì il primo attentato dinamitardo nella storia degli Stati Uniti.
Il tribunale condannò nel 1887 diversi anarchici che vennero tutti impiccati. L’episodio non passò inosservato e da quel momento la data del primo maggio assunse un significato del tutto nuovo.
La data si diffonde nel mondo ma per evitare che diventasse la commemorazione di qualcosa di scomodo, incitando altri gesti simili, l’allora presidente americano Grover Cleveland spostò l’oggetto della festività sull’antica Organizzazione dei Cavalieri del Lavoro, i cui membri comunque tradizionalmente organizzarono ogni primo maggio una manifestazione pacifica in ricordo dei cosiddetti martiri di Chicago.
Gli eventi tragici avevano fatto notizia e ormai tutto il mondo li conosceva e man mano la data del primo maggio venne adottata ovunque come concetto di festa dei lavoratori fin quando al Congresso Internazionale di Parigi del 1889, che diede il via alla Seconda Internazionale, organizzazione che riuniva i partiti socialisti, fu dichiarato ufficialmente come Festa Internazionale dei Lavoratori, adottata in quasi tutto il mondo, compreso il mondo cattolico che la impersona in San Giuseppe Lavoratore.
Non dappertutto si festeggia però il primo maggio, ad esempio il Labor Day americano viene celebrato il primo lunedì di settembre per coprire il vuoto fra il Giorno dell’Indipendenza e il Giorno del Ringraziamento. Un’altra motivazione è il ricordo delle marce dei lavoratori di Toronto, che portarono all’organizzazione del primo Labor Day il 5 settembre del 1882.
In Italia i lavoratori si festeggiano oggi e questo è stato ufficialmente deciso in quel Congresso di Parigi. A ratificare questa data furono i partiti socialisti e laburisti europei, che si riunirono nella capitale francese e presero ispirazione da un episodio ben preciso.
Lo slogan coniato in Australia nel 1855 dal movimento sindacale del primo Novecento era “8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire” e con queste parole erano iniziate le rivendicazioni generali e la ricerca di una giornata in cui i lavoratori potessero incontrarsi per affermare la propria indipendenza e chiedere rispetto e condizioni dignitose.
Proprio le rivolte per la conquista delle 8 ore fu l’inizio di tutto, infatti a metà Ottocento una giornata lavorativa poteva durare fino a 16 ore, la sicurezza non era nemmeno contemplata e i morti sul lavoro non venivano conteggiati. I sindacati protestarono, poi si arrivò appunto ai fatti di Chicago e da lì la risonanza del tema fu tale che tutto il mondo spostò l’attenzione sui lavoratori, ritenendo necessario l’intervento per la loro tutela e il rispetto dei diritti.
Durante il fascismo, in Italia la Festa venne anticipata al 21 aprile insieme al Natale di Roma, ovvero la data della fondazione della città. Poi nel dopoguerra tornò alla data originaria mantenendo comunque lo status di giorno festivo. Purtroppo c’è un evento tragico legato a questo giorno, nel 1947 infatti la banda criminale del brigante italiano Salvatore Giuliano sparò sul corteo dei lavoratori in festa uccidendone 14. Questo giorno è passato alla storia come l’eccidio di Portella della Ginestra.
Facciamo un balzo in avanti e arriviamo al 1990, quando i sindacati Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con il Comune di Roma, istituiscono un grande concerto per celebrare il Primo maggio e ancora oggi questa tradizione è ancora attiva. Il concerto si tiene in piazza San Giovanni in Laterano e dura tutto il giorno, con la partecipazione di tanti gruppi musicali e cantanti ma anche importanti personalità dello spettacolo che portano l’attenzione sui temi caldi dell’argomento, primo fra tutti il miglioramento dei salari e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dal 2013 si tiene un concerto anche a Taranto e in entrambi gli artisti partecipano a titolo gratuito. Oltre alla musica si intervallano sul palco anche attività di denuncia e lotta per i diritti umani, dell’ambiente e logicamente, dei lavoratori.
Anche in tantissimi altri Paesi del mondo viene festeggiato il Primo maggio ma non dappertutto è una festa ufficiale nazionale, però vengono ugualmente organizzate diverse celebrazioni.
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