[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]
La storia di Alessandro R. è quella di un uomo di 39 anni, residente a Torino, che da quando si è formato la sua famiglia, non ha mai gettato la spugna, ha sempre accettato qualsiasi lavoro, anche il più umile e il più pesante. Il suo obiettivo è sempre stato chiaro: mantenere sua moglie e i loro tre figli (il più grande ha quattro anni, il più piccolo appena 5 mesi). Purtroppo però l’ultimo licenziamento ha creato un vero effetto domino nella vita di Alessandro: dopo il lavoro, ha perso anche la casa ed è stato costretto a trasferirsi con tutta la famiglia in auto.
‘Ho sempre lavorato persino quando tirare a fine mese significava raccattare i soldi per coprire le spese (l’affitto, le bollette, il supermercato) e nient’altro’, ha raccontato al Corriere della Sera, Alessandro che ormai trascorre le notti in macchina in attesa di poter tornare a lavorare. ‘L’unica cosa che vorremmo è una casa. Continuiamo a spargere curriculum, ma nessuno ci considera. Le stiamo provando tutte, ma qui sotto la pioggia, rischiamo di doverci arrendere. I nostri figli hanno fame. E per restituirgli la loro infanzia siamo disposti a tutto, a svolgere qualunque tipo di lavoro’, ha aggiunto il 39enne provato dal peso delle responsabilità.
Fortunatamente nella zona in cui sostano con la loro auto hanno trovato l’appoggio dei residenti, tutti si offrono per aiutarli, ma è chiaro che per poter uscire da una situazione di così estrema precarietà serva necessariamente un lavoro.