Parliamo di un fenomeno molto temuto nella guida, perché fonte potenziale di gravi pericoli: la sbandata. Di cosa si tratta? Perché accade? Come prevenirla? Ecco alcune informazioni e consigli utili in merito. Come sempre, l’origine di queste informazioni non è un’invenzione di chi scrive, ma è raccolta dal lavoro di professionisti esperti del settore.
LA DEFINIZIONE
La sbandata è la deviazione improvvisa di un veicolo dalla traiettoria normale di marcia, conseguente alla perdita di aderenza delle ruote anteriori, posteriori o anche tutte e quattro. Sbandare significa molto spesso incorrere in un incidente, perché l’auto si trova priva di controllo.
UN PIZZICO DI TEORIA
Per capire perché possono accadere le sbandate, può essere utile accennare molto brevemente alle forze che agiscono su un veicolo. Innanzitutto ricordiamo la nota legge fisica chiamata principio d’inerzia: ogni corpo dotato di massa tenderà a conservare il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, fino a quando non viene sottoposto ad una forza. In altre parole, nel caso che ci interessa, l’auto in movimento tenderà sempre a proseguire dritta, a meno che non applichiamo una forza per modificarne la traiettoria.
Questo ci porta alle forze che agiscono sul movimento dell’auto. Oltre all’inerzia, abbiamo il peso, cioè la forza di gravità, che agisce verso il basso, e permette alla vettura di essere stabile; poi c’è la forza centrifuga, cioè la forza che in una curva spinge l’auto all’esterno.
Aggiungiamo poi le forze derivate dall’azione dello sterzo e dei pedali: la sterzata genera una forza centripeta (opposta a quella centrifuga), verso l’interno della curva e un trasferimento di carico, cioè della massa del veicolo e di tutto ciò che vi si trova dentro, verso l’esterno (la macchina si corica sulle ruote esterne); l’accelerazione crea un trasferimento di carico all’indietro (la macchina si alza davanti e si abbassa dietro); infine la frenata e il rilascio dell’acceleratore provocano un trasferimento di carico verso l’anteriore (la macchina si alza dietro e si abbassa davanti).
Tutte queste forze generano precisi movimenti del veicolo in determinate direzioni. Ciò che permette all’auto di non uscire di strada è il fenomeno fisico dell’aderenza, cioè l’avanzamento dei pneumatici tramite rotolamento. Le gomme perdono aderenza se cominciano a slittare, cioè scivolano sfregando sulla strada. In questo caso il controllo del veicolo diventa difficile, fino ad essere impossibile.
PERCHE’ SI SBANDA
Quindi la sbandata si verifica quando le forze che agiscono sul veicolo diventano eccessive rispetto alla capacità dei pneumatici di trasmetterle al suolo mantenendo l’aderenza. Ma perché accade? In parole povere, perché si va troppo velocemente rispetto alle possibilità del veicolo e della strada. Si sbanda quando si entra in una curva troppo forte e con un angolo di sterzata eccessivo, in quel caso si perde aderenza all’anteriore e l’auto andrà dritta. Si sbanda anche in rettilineo, quando in una frenata molto violenta il trasferimento di carico all’anteriore è tale che fa perdere aderenza alle ruote posteriori (vengono praticamente sollevate); in questo caso ci sarà un testacoda. La sbandata che genera un testacoda si verifica anche quando, in un’auto a trazione posteriore, si accelera eccessivamente quando le ruote non sono dritte.
MANUTENZIONE VETTURA E CONDIZIONI DELL’ASFALTO
Il rischio di sbandata aumenta notevolmente quando il suolo è viscido, quindi in caso di pioggia, neve o ghiaccio. Allo stesso modo, diventa molto più probabile sbandare se i pneumatici hanno un battistrada consumato oppure non sono gonfiati alla pressione corretta: nel primo caso, lo spessore degli intagli non è più sufficiente a smaltire l’acqua; nel secondo, la gomma sgonfia si abbassa ai lati e chiude i canali del battistrada, mentre la gomma troppo gonfia si alza al centro e diminuisce l’impronta a terra del battistrada, quindi l’acqua “scorre” tutta concentrata in una zona ristretta del pneumatico, che così fatica a smaltirla.
Anche il cattivo stato delle sospensioni, in particolare gli ammortizzatori, può aumentare il rischio di sbandata, perché aumenterebbero le oscillazioni del veicolo. Infine la distribuzione del carico, inteso come oggetti trasportati, può provocare sbandate: troppo carico sul tetto compromette in modo enorme la stabilità, perché aumenta la superficie esposta alle forze laterali e frontali ed innalza il baricentro della vettura; così come oggetti troppo pesanti nella parte più arretrata del bagagliaio rendono l’auto instabile.
Un caso particolarmente insidioso è l’aquaplaning: se, nel momento in cui le ruote ritrovano aderenza, la velocità è eccessiva e/o si sterza oppure si frena, ci sarà una sbandata; nel primo caso perché si andrà dritti, nel secondo perché, alzandosi l’auto dietro, accadrà un testacoda.
COME EVITARE I RISCHI DI SBANDATA
Prevenire è sempre meglio che curare. Una volta innescata una sbandata, recuperare il controllo dell’auto è estremamente difficile e richiede notevole esperienza e la conoscenza delle giuste manovre da effettuare. Questa è materia per un buon corso di guida sicura. I soldi spesi per il corso verrano recuperati immediatamente grazie ad una migliorata conoscenza delle corrette tecniche di guida. Anche un solo incidente evitato, tra costi di riparazione e aumento del premio assicurativo, farà risparmiare ben più denaro di quello speso per il corso. Per non parlare degli eventuali danni fisici a noi stessi, i nostri passeggeri e gli altri utenti della strada.
E’ però possibile limitare comunque i rischi o non aggravarli. Innanzitutto la manutenzione del veicolo deve essere sempre accurata, soprattutto per quanto riguarda i pneumatici, per i motivi detti sopra. In secondo luogo, non si deve mai entrare in curva ad una velocità eccessiva. Quando poi le condizioni atmosferiche sono avverse, pioggia, neve o ghiaccio, la velocità deve essere ulteriormente ridotta (e la distanza di sicurezza aumentata in modo consistente), proprio per avere il tempo e la possibilità di evitare le manovre brusche che provocano le sbandate.
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