A Bagheria stamattina i carabinieri hanno perquisito un’abitazione che, precedentemente, pare abbia ospitato Matteo Messina Denaro per permettergli di incontrarsi con la donna con cui al tempo si frequentava.
L’ex latitante ha frequentato due donne negli ultimi mesi, una delle due si è presentata alla stazione dei carabinieri spontaneamente ammettendo di non essere mai stata a conoscenza della vera identità dell’uomo.
Messina Denaro, perquisita la casa dell’ex amante
A circa due settimane dall’arresto del boss di Cosa nostra, gli inquirenti continuano a cercare possibili piste all’interno della vita dell’ex latitante, per risalire in qualche modo alla rete di persone che ha garantito la sua protezione e gli ha permesso di potersi nascondere per trent’anni. In tanti si stanno spontaneamente presentando nei commissariati di polizia o nelle stazioni dei carabinieri affermando di aver conosciuto Matteo Messina Denaro ma senza rendersi conto di chi realmente fosse.
L’ex super latitante negli ultimi mesi ha frequentato due donne, una delle due si è presentata alla stazione dei carabinieri di Campobello di Mazara spontaneamente, ammettendo di non essere mai stata, prima del suo arresto, a conoscenza della vera identità dell’uomo con cui aveva una relazione, ovvero il boss Matteo Messina Denaro. Pare però che ce ne sia almeno un’altra di donna con la quale ha intrapreso una relazione il boss. La prima di cui parliamo pare sia di Campobello di Mazara, paese in cui Messina Denaro è stato durante gli ultimi mesi prima che i Ros a Palermo lo arrestasse, lo scorso 16 gennaio. I pm a capo della coordinazione dell’attività investigativa, ovvero il procuratore capo Maurizio De Lucia e Paolo Guido, insieme ai Ros stanno tuttavia cercando di verificare i dati che hanno a disposizione.
Dunque gli inquirenti sono impegnati nella perquisizione, a Bagheria, dell’abitazione della presunta ex amante dell’ex latitante, Maria Mesi, e del fratello Francesco. I due in passato sono stati indagati per aver contribuito a facilitare la latitanza del boss di Cosa Nostra. Francesco Mesi riuscì a patteggiare la pena, Maria invece venne arrestata nel 2000, il 14 giugno. Vennero arrestati e finirono in carcere insieme alla donna anche altre due persone, sempre accusate di aver contribuito alla latitanza di Messina Denaro, essendo quest’ultime intestatarie di alcuni contratti di affitto degli appartamenti in cui il boss si nascondeva nel palermitano, ad Aspra.
La donna venne condannata, in primo e secondo grado, con l’accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia. La cassazione però annullò questo aggravante in quanto sostenne che il rapporto che c’era fra Maria Mesi e il boss non includesse l’agevolazione di Cosa nostra. Gli inquirenti riguardo questa storia sentimentale trovarono alcune lettere d’amore che appunto i due si scambiano.