Si è insediato in queste ore il nuovo presidente del Perù Dina Boluarte, dopo il colpo di stato che ha destituito il precedente, Pedro Castillo.
Nel frattempo le proteste a Lima non si fermano, i suoi sostenitori chiedono infatti il suo rilascio ed elezioni anticipate.
Risale a mercoledì scorso il colpo di stato messo in atto dal presidente Pedro Castillo, che ha cercato di sciogliere il Congresso, ovvero il Parlamento peruviano, dopo che questo aveva votato per più volte per rimuoverlo dalla sua carica ma senza mai raggiungere i voti necessari.
L’ex presidente ha tentato una mossa estrema per cercare di porre rimedio alla sua destituzione, i membri del Congresso infatti erano vicini a questo obiettivo e molto probabilmente l’ultima mozione contro Castillo avrebbe portato ai risultati sperati.
Castillo ha sciolto le Camere facendo cadere il governo e inducendo alla formazione di uno di emergenza. Il presidente ha informato la Nazione tramite un discorso in diretta nazionale, specificando l’intenzione di indire urgentemente nuove elezioni.
Di fatto questa notizia, definita golpe in primis dalla sua vice Dina Boluarte, ha gettato il caos nel Paese e molti sono scesi in strada arrabbiati.
Questo clima di malcontento generale è stato appoggiato dall’opposizione di Castillo e da molti funzionari a lui vicini. Già in passato il governo aveva mosso accuse pesanti verso il leader, che già dall’inizio del suo mandato aveva raccolto pareri contrastanti anche perché si è detto contrario a temi come il diritto di aborto e quelli per la comunità LGBTQ+.
Oltre a questo, Castillo è accusato per due volte di corruzione, per questo motivo il Congresso voleva destituirlo.
Dopo questi ultimi fatti messi in atto nel disperato tentativo di mantenere la sua carica, l’ex presidente ha tentato di fuggire insieme alla sua famiglia verso l’ambasciata del Messico, che gli ha sempre mostrato appoggio e alla quale aveva richiesto asilo.
Sono stati i cittadini a frenare la sua fuga, secondo quanto emerso infatti sembra che abbiano ostacolato il passaggio della vettura fino all’arrivo della Polizia che poi lo ha arrestato.
Tutti i poteri di Castillo sono passati automaticamente nelle mani della vicepresidente Dina Boluarte, la prima a dichiararsi contraria al colpo di stato e a definirlo tale.
Mentre le proteste a Lima e in altre città continuano, con persone che chiedono la libertà di Castillo scendendo in strada in manifestazioni e blocchi stradali, ha preso forma in queste ore il nuovo governo, con la presentazione dei nuovi 19 ministri, fra cui 8 donne.
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