In Perù si è verificando un tentato golpe e tutti i media sono ora con gli occhi puntati sulla città di Lima. Il presidente Pedro Castillo ha destituito il Parlamento e sciolto le camere facendo cadere così il governo.
Proprio nel giorno in cui il governo peruviano e l’opposizione avevano preparato una mozione di sfiducia, che sarebbe stata firmata per l’appunto nella giornata odierna, il presidente ha fatto la sua mossa per evitare di perdere la sua carica di presidente e ha indotto un governo provvisorio.
Proprio mentre il governo peruviano si apprestava a firmare una nuova mozione di sfiducia per il presidente per indurlo a lasciare la carica, in quanto la sua condotta è stata definita non consona ad un capo di Stato. È stato inoltre dichiarato Incapace di moralità, così lui ha deciso di fare la sua mossa per primo sconvolgendo il Perù.
Castillo ha sciolto le Camere facendo così decadere il governo e ha addirittura indotto un Governo d’emergenza per far fronte alla ristrutturazione governativa e della legislatura peruviana imponendo anche al popolo un coprifuoco.
Il presidente ha informato la Nazione con un discorso in diretta nazionale dove ha decretato lo stato di emergenza, che i media peruviani definiscono un vero e proprio golpe. Ha inoltre specificato l’intenzione di convocare elezioni legislative con carattere d’urgenza e si terranno entro nove mesi.
Il presidente peruviano ha inoltre ordinato a tutti coloro che sono in possesso di armi da fuoco di consegnarle alle stazioni di polizia pii vicine e entro 72 ore al massimo.
Il malcontento del popolo è stato poi appoggiato da quello dell’opposizione di Castillo e anche da funzionari vicino al partito del presidente. Già in precedenza il governo aveva mosso accuse contro il leader peruviano ma senza effetti particolari e ora si apprestavano a fermare un presidente autoritario che è stato, a loro avviso, responsabile di numerosi crimini e non ha mai pensato durante il mandato al bene del popolo.
La preoccupazione internazionale è ora rivolta ad una rivoluzione che potrebbe scaturire dal popolo che vede davanti a sé una dittatura senza possibilità di scegliere il proprio futuro.
Le reazioni a caldo dopo l’annuncio del presidente del Perù Castillo non sono tardate ad arrivare. Il Presidente della Corte costituzionale peruviana Francisco Morales ha dichiarato che, quello messo in atto dal presidente, è un vero e proprio colpo di stato.
Morales ha anche precisato che a suo avviso il golpe è destinato a fallire. Ha dichiarato inoltre alla radio RPP di Lima: “le forze armate sono abilitate pertanto a ristabilire la democrazia in base alla Costituzione”.
Castillo nel suo discorso alla Nazione ha inoltre precisato: “il prossimo Parlamento che sarà eletto dovrà avere funzioni di costituente per riformare la Costituzione del Paese“. Specificando che durante periodo di transizione, l’intenzione è quella di governare “per decreto“.
Il presidente Castillo è accusato di corruzione e per due volte il leader di sinistra è stato accusato dai deputati ma, nonostante due mozioni di sfiducia, l’opposizione non è mai riuscita a raggiungere la maggioranza. Oggi era in programma il terzo Consiglio del Congresso per rimuoverlo dalla carica e questa volta le probabilità di riuscita erano, secondo le previsioni dei media molto alte.
L’ormai ex presidente del Perù Castillo ha provato a rovesciare il governo in un tentativo disperato, con il fine di mantenere la sua carica. Il discorso alla Nazione ha scatenato il caos nel Paese ma, all’interno del governo, le cose non sono andate come avrebbe voluto il leader di sinistra.
Il politico poche ore dopo il tentato golpe ha visto venir meno l’appoggio dei ministri. Il primo a dimettersi è stato il ministro degli Esteri Cesar Landa: “In stretta aderenza alle mie convinzioni e ai valori democratici e costituzionali, ho deciso di dimettermi irrevocabilmente dalla carica di ministro vista la decisione del presidente Castillo di sciogliere il Congresso della Repubblica, violando la Costituzione”.
Ruth Luque, deputata di Cambio Democratico, ha invece dichiarato: “Questo è un colpo di stato in cui Castillo ha deciso di rompere il quadro costituzionale. In questo momento la posta in gioco è la democrazia”.
I poteri di Castillo sono passati alla vicepresidente Dina Boluarte come da volere del presidente della Corte Costituzionale. Il presidente del Parlamento William Zapata ha aperto la seduta che decreterà la messa in stato di accusa e la destituzione del capo di stato. Ora l’attenzione è sull’esercito che ha ricevuto l’ordine di far rispettare il coprifuoco ma il generale ha rassegnato le dimissioni.
Nel frattempo Pedro Castillo ha tentato la fuga assieme alla sua famiglia in auto, probabilmente verso un’ambasciata amica che potrebbe essere quella messicana. Ma durante la fuga è stato notato nell’auto piena di valigie da cittadini infuriati che, secondo le prime ricostruzioni, hanno bloccato l’ex presidente sull’Avenida Espana e lo hanno trattenuto fino all’arrivo della polizia che lo ha arrestato.
La popolazione ha si è riversata nelle strade della capitale peruviana Lima che è già stata raggiunta e circondata dalle forze di polizia in tenuta anti sommossa, come mostrano le immagini delle emittenti locali.
Il Perù sta vivendo un momento di instabilità già da tempo a causa del Covid e del conflitto in Ucraina che hanno fatto impennare l’inflazione rendendo complicata la vita della popolazione peruviana. Questa nuova serie destabilizzazione avrà conseguenze sul futuro dei cittadini che sono esasperati e chiedono stabilità e una vita dignitosa.
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