Pescara: arriva la svolta nelle indagini dell’agguato a Walter Albri

In un agguato, avvenuto il 1 agosto scorso, dove trovò la morte, a Pescara, un architetto e rimase ferito, invece, un ex calciatore. Ora arriva una svolta nelle indagini.

Pistola
Pistola – Nanopress.it

Sono indagate 3 persone, fra cui anche un capo ultrà. Avrebbero sparato con una pistola rubata ad una guardia giurata.

Pescara: svolta nell’agguato al bar

Era lo scorso mese di agosto quando, davanti ad un bar di Pescara, si sparò all’impazzata. All’inizio si era pensato ad un vero e proprio agguato. Il bilancio fu tragico: una persona di 66 anni, un architetto, rimase ucciso, mentre un’altra persone, un ex calciatore, con precedenti penali, rimase ferito al volto.

Chi ha sparato, poi, si è dato alla fuga, scappando sulla moto con la quale era arrivato per compiere il gesto. Agguato o regolamento di conti: erano queste le ipotesi al vaglio di chi stava indagando. Ed oggi, si è arrivati ad una svolta.

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati proprio con l’accusa di aver partecipato a quell’agguato e, fra queste, vi è anche un capo ultrà. A dare una svolta piena alle indagini è stata l’identificazione dell’arma che fu usata per uccidere e ferire le due persone: si tratta di una pistola rubata ad una guardia giurata.

L’arma è stata rubata nel corso di un’altra rapina avvenuta, invece, prima dell’agguato (precisamente l’11 luglio) all’interno del centro agroalimentare di Villanova di Cepagatti in provincia di Pescara. Due delle tre persone che ora risultano indagate, erano state arrestate a settembre proprio nel corso delle indagini per la rapina al centro agroalimentare.

Pistola 1
Pistola 1 – Nanopress.it

Tre pregiudicati sono indagati. Due sono già agli arresti

Si tratta di un 43enne, tale Fabio Iervese, e di un 49enne, tale Renato Mancini. A questi due, già arrestati come dicevamo, si va ad aggiungere anche un terzo, tale Mimmo Nobile, capo ultrà della tifoseria del Pescara.

Nella rapina al centro agroalimentare, dopo aver compiuto il gesto, i tre fuggirono portando con sé il provente della rapina stessa, circa 30mila euro. Fuggirono via, dopo aver rubato, però, l’arma che la guardia giurata aveva in sua dotazione. In quell’occasione, la guardia giurata fu colpita in modo violento  dai malviventi con un casco, alla testa che lo lasciò tramortito a terra.

Poi rubarono una borsa contenente il denaro e la relativa pistola che, alla guardia giurata, era in dotazione.

Ora che l’arma dell’omicidio è stata individuata e, con sé, anche le tre persone che erano presenti, resta solo da capire quale sia stato il movente dell’uccisione dell’architetto 66enne Walter Albri fuori al bar e anche del ferimento dell’ex calciatore 49enne, Luca Cavallito.

Al momento l’ipotesi al vaglio degli investigatori è quella di un prestito di denaro, circa 400mila euro. Affare con il quale le due persone (Albri e Cavallito), forse, avrebbero “urtato” la suscettibilità di qualcuno. Questo qualcuno che, gli inquirenti, stanno ancora cercando di capire di chi si tratti.

Le indagini, nonostante la svolta che ha portato all’identificazione dell’arma e di coloro che hanno sparato, continuano per dare completezza anche circa il movente dell’uccisione e del ferimento delle due persone coinvolte.

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