Tre uomini sono stati arrestati a Turrivalignani, in provincia di Pescara, prima che mettessero in atto il colpo pianificato.
I furfanti stavano mettendo a punto una rapina alle Poste del paese, ma grazie a un posto di controllo delle forze dell’ordine, nessuna azione illecita è stata messa in atto.
A Turrivalignani, nei pressi dell’ufficio postale del paese, tre uomini stavano mettendo a punto una rapina ma sono stati arrestati ancora prima di metterla in atto.
È quello che è avvenuto nei giorni scorsi ma grazie a un’operazione dei Carabinieri di Penne, sempre in provincia di Pescara, è stato possibile evitare il peggio. Gli agenti infatti erano già da tempo sulle tracce della banda, assolutamente non nuova.
I tre indagati infatti, che ora sono stati arrestati con l’accusa di tentata rapina aggravata in concorso, avevano dei precedenti penali e per questo è stato facile capire le loro intenzioni di oggi.
A condurre le indagini è stato il Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri, coordinati dal pm Andrea Papalia.
I dettagli della rapina sono affiorati pian piano, grazie agli interrogatori verso i 3 uomini. Le parole degli indagati hanno confermato le informazioni in possesso delle forze dell’ordine e la dinamica è stata chiarita nei minimi particolari.
La rapina si sarebbe dovuta compiere all’ufficio postale di Turrivalignani, un piccolo comune del pescarese, nella giornata di sabato scorso.
La banda aveva scelto la giornata con cura, infatti nello stesso giorno il municipio era chiuso e quest’ultimo si trova nello stesso edificio che ospita anche l’ufficio postale.
La rapina era stata programmata tenendo conto anche del maltempo che si stava abbattendo in quei giorni nel Pescarese, proprio come in tante altre zone della penisola.
Le condizioni meteo avverse avrebbero reso i controlli dei Carabinieri di zona meno intensi e importanti.
L’unione di tutti questi fattori creava lo scenario perfetto per mettere a segno il colpo ma c’era una variabile che i malviventi non avevano calcolato: le forze dell’ordine già erano sulle loro tracce.
Gli agenti in effetti avevano già studiato le loro mosse e stavano monitorando attentamente i loro movimenti e abitudini, per batterli sul tempo.
L’idea dei rapinatori era quella di entrare in azione in orario di apertura, costringendo l’impiegata ad aprire l’ufficio minacciandola con una pistola che poi verrà sequestrata e dichiarata falsa.
Poi la loro idea era quella di legare gli impiegati con delle fascette da elettricista, anche queste rinvenute nel loro veicolo.
Dopo che gli uomini sono stati arrestati è stato possibile risalire anche ad altri oggetti nel bagagliaio della vettura in questione, che sarebbero stati utilizzati per mascherare l’identità.
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