Pesce al mercurio: è di nuovo allarme. Il sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangime ha fatto 54 segnalazioni e 13 sono state inviate al Ministero della Salute italiano. L’elenco dei prodotti coinvolti è davvero lungo: mercurio in fette di pesce spada congelato dalla Spagna, in filetti congelati di pesce spada dal Portogallo, in marlin blu atlantico congelato sempre dal Portogallo e nel pesce spada fresco proveniente dalla Spagna. Molto lungo l’elenco anche per quanto riguarda i prodotti diffusi in Italia.
Questi comprendono solfiti in gamberetti bianchi del Pacifico cotti provenienti dalla Spagna, mercurio in fette di pesce spada refrigerate dalla Spagna, solfiti in scampi dalla Croazia, istamine in filetti di tonno congelato dallo Sri Lanka.
Gli altri prodotti
Accanto a queste segnalazioni, che riguardano prevalentemente il pesce, altri problemi sono relativi al mango fresco dal Bangladesh, alla presenza di un medicinale veterinario in miele millefiori dall’Italia, prodotto con materie prime che provengono da Ungheria e Ucraina, a delle sostanze non autorizzate nelle olive snocciolate in salamoia che provengono dall’Egitto, al cromo in set di coltelli dalla Cina e ancora al cromo in cestelli in acciaio inox per la cottura al vapore di verdura, sempre realizzati in Cina.
Il precedente
Nel 2014 ci sono stati 40 sequestri in 5 mesi proprio a causa della presenza di mercurio nel pesce spada e nello smeriglio. Gli organi di controllo hanno intercettato la presenza di sostanze nocive e subito sono scattati gli ordini di sequestro. Per la maggior parte dei prodotti è stato avviato il ritiro immediato dal commercio. Cos’è il mercurio? Si tratta di una di quelle sostanze tossiche che non dovrebbero risiedere assolutamente nei prodotti alimentari, un metallo pesante che può comportare molti rischi per la salute, come le tossinfezioni alimentari e, in caso di esposizione cronica, anche disturbi molto gravi a carico del sistema neurologico. Nelle donne in gravidanza ci può essere un’alterazione dello sviluppo cerebrale del feto.
La normativa prevede un limite massimo di 0,5 mg/kg che raddoppia per i pesci di grossa taglia. Nei lotti che sono stati sequestrati nel 2014 le quantità riscontrate erano decisamente superiori. Come evitare il problema? Bisognerebbe imparare a scegliere i pesci di taglia più piccola, che sono meno soggetti all’inquinamento da mercurio. Inoltre gli adulti non dovrebbero consumare più di una porzione di pesci predatori (come spada e tonno) alla settimana.
Photo credit: 10Rosso
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