Sono arrivati puntualissimi gli spettacolari Pesci d’Aprile di Google e anche quest’anno le menti creative del gigante di Mountain View ci hanno davvero preso in pieno. In Giappone, ci si è alleati con i Pokemon per uno scherzo giocabile davvero suggestivo con il progetto Pokemon Challenge on Google Maps: in buona sostanza si dovrà esplorare il planisfero attraverso le applicazioni ufficiali di GMaps di Android o iOS di Apple, cliccare su Inizia nel campo di ricerca e si sarà automaticamente trasportati al CERN di Ginevra da dove inizierà la caccia a 150 Pokemon sparsi in tutto il mondo. Una volta individuati basterà cliccarci sopra e premere Cattura e il gioco sarà fatto. C’è tempo fino a domani 2 aprile. Scopriamo le altre burle, con Gmail Shelfie e Magic Hand.
Gotta Catch ’em All! Chi diventerà Pokemon Master e raccoglierà tutti i mostriciattoli sparsi per le Google Maps? Non mancherà il mitico Pokedex ossia il mini computer portatile con tutte le informazioni sugli animaletti con scheda descrittiva, immagini e video. Ce ne sono 150 da trovare, pronti alla caccia? Ma se questa è una easter egg (più che un pesce) dedicato forse più a un pubblico giovane (e/o nostalgico) oltre che prettamente localizzato in Giappone (anche se tutto il resto del mondo apprezzerà), ci sono altre due burle davvero originali e spettacolari uscite oggi ossia Gmail Shelfie e Magic Hand.
Iniziamo da Gmail Shelfie, che ha potuto contare su una guest star di tutto rispetto come Katy Perry: trattasi di una nuova speciale funzionalità della posta elettronica di Google che consente di scattarsi un Selfie (ecco da dove deriva il nome, che è una sorta di acronimo di SHareable sELFIE) che i destinatari dei propri messaggi potranno aprire e impostare come sfondo in pochi clic. Certo se l’autoscatto arriva da Katy Perry è un bello spettacolo, ma non si può dire lo stesso da buona parte di altri contatti. L’altro scherzo si chiama Magic Hand e mette a disposizione proprio una speciale mano magica tecnologica.
Come funziona Magic Hand? È un gadget particolare che prende la forma della mano offrendo funzionalità personalizzate all’utente come una sorta di servizio sostitutivo della nostra mano reale per far riposare le dita ad esempio digitando sul display dello smartphone o tablet ciò che vorremmo digitare noi, dato che la mano riesce a comprendere il nostro umore e agire di conseguenza. C’è anche la scheda tecnica che comprende una batteria da 17 ore di autonomia, connessione USB 2.0, Bluetooth, Wi-Fi e IrDA e la chicca: un suono operativo di 22dB in modalità mano normale e 30dB in modalità zampa felina. Geniale.