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Pestato in un bar di Londra, la mamma di Marco Pannone accusa un malore

Lo hanno massacrato di botte senza un perché e, poi, lo hanno lasciato lì per strada sul retro di un pub. Così Marco Pannone, giovane 25enne italiano, è ora in ospedale che lotta fra la vita e la morte. Tutto questo è accaduto a Londra.

Il giovane Marco Pannone – Nanopress.it

I suoi genitori hanno saputo cosa gli era successo solo attraverso i social. Una volta arrivati all’ospedale londinese, la mamma ha accusato un malore.

Marco Pannone: l’arrivo dei suoi genitori all’ospedale

Sono ancora molto critiche le condizioni di salute di Marco Pannone, 25enne italiano ma risiedente a Londra, che qualche giorno fa è stato massacrato di botte davanti ad un pub. Una notizia che non è subito arrivata ai suoi genitori a Fondi, in provincia di Latina, se non il giorno dopo quando un amico di Marco ha contattato sui social la sorella per raccontargli cos’era accaduto.

Da lì, la corsa a Londra e l’arrivo in ospedale. I genitori di Marco sono arrivati a Londra lunedì e subito si sono recati al “King’s College Hospital” per vedere il loro figlio. Ma è stato proprio nel vederlo ridotto in quelle condizioni, in terapia intensiva dopo aver subito un delicatissimo intervento chirurgico per salvargli la vita, che la mamma di Marco ha accusato un malore.

Marco lotta ancora fra la vita e la morte e, accanto a lui, ci sono i suoi genitori. Sua sorella Veronica, invece, è rimasta a Fondi.

I medici non si sbilanciano ancora sulle condizioni del giovane. È stato riempito di botte e, cadendo a terra, ha anche battuto violentemente la nuca. Ciò che ha aggravato ancora di più la situazione è che, dopo esser stato pestato, Marco ha anche cercato di rialzarsi, sembrava essersi ripreso. Ma poi, ha accusato vertigini ed ha perso di nuovo conoscenza.

Da lì, la corsa all’ospedale ed il delicatissimo intervento chirurgico alla testa con l’asportazione di parte della scatola cranica. Ora, come dicevamo, è in terapia intensiva e lotta per sopravvivere in coma farmacologico. I suoi genitori non lo lasciano da solo un attimo, sono disperati e chiedono si faccia immediatamente giustizia.

Corridoio ospedale – Nanopress.it

Le prime indagini: forse aggredito da un cliente ubriaco

Stando alle primissime ricostruzioni fatte dalla Polizia locale, e basandosi anche sul racconto di vita di Marco, il giovane era partito per l’Inghilterra in cerca di fortuna, cinque anni fa. Ora lavorava in un pub, il “Canova Hall” di Brixton. E proprio qui, a Brixton, è stato aggredito, senza un perché.

L’aggressione è avvenuta mentre il giovane stava terminando il suo turno di lavoro e la persona che, poi, lo ha riempito di botte, lo ha fatto proprio fra i tavolini posti all’esterno del locale dove il giovane lavorava.. stando anche alle prime testimonianze raccolte, Marco è stato aggredito da un cliente del pub ubriaco, raccontano alcuni clienti lì presenti al momento dell’aggressione.

L’uomo non voleva lasciare il pub nonostante di lì a poco, il locale avrebbe chiuso. La persona avrebbe colpito Marco prima alle spalle per poi continuare ad infierire su di lui con calci e pugni. Infine, l’ha lasciato lì esanime, dileguandosi prima che qualcuno abbia chiamato i soccorsi.

La Polizia è a caccia dell’uomo del quale, purtroppo si sa molto poco, poiché non è nemmeno stato ben inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza poste intorno al luogo dell’aggressione. L’unica cosa che si vede è solo un frame di un’ombra che scappa via.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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