Abbattimento dei cinghiali per contenere la diffusione della peste suina. Questo chiedono gli agricoltori alla Regione Lazio, che lanciano un allarme importante: gli animali infetti sono dannosi per gli allevamenti, i raccolti e le persone che transitano sulle strade e che, spesso, sono sorprese dall’arrivo di tali animali.
Gli agricoltori chiedono alla Regione Lazio di procedere con l’abbattimento dei cinghiali, al fine di evitare la diffusione della malattia ad altri animali e ai raccolti che vengono irreversibilmente danneggiati. Inoltre, si chiede anche maggiore sicurezza sulle strade, visto che questi animali selvatici provocano spesso incidenti.
Peste suina, gli agricoltori chiedono l’abbattimento dei cinghiali
Coldiretti lancia l’allarme: a causa dello scoppio della peste suina in Lazio, si rischiano di perdere 20 miliardi di euro in salumi e migliaia di posti di lavoro. Questo il messaggio lanciato mediante una manifestazione che si è tenuta a Roma, in piazza Santi Apostoli.
Gli agricoltori chiedono una sola cosa: l’abbattimento dei cinghiali, al fine di contenere, quanto più possibile, la diffusione della peste suina, in modo da non danneggiare ulteriormente i raccolti e l’agricoltura in senso più ampio.
I cinghiali – come fanno notare gli agricoltori che hanno presenziato alla manifestazione nella Capitale – sono spesso anche responsabili di vari incidenti stradali. A sottolineare questo concetto è stato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.
“Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato e capillare di limitazione effettiva della popolazione dei cinghiali con abbattimenti in tutta Italia“, ha ribadito Prandini.
I pericoli per la salute degli animali
I cinghiali infetti possono creare danni, non solo all’agricoltura, ma anche alla salute degli allevamenti e, di conseguenza, alla filiera produttiva che porta, sulle tavole degli italiani, prosciutti, salami e mortadelle. Pertanto, ne possono pagare le conseguenze anche i lavoratori del settore.
In totale sarebbero 100 mila i posti a rischio. Come denuncia Coldiretti, “Le misure fin qui adottate o ipotizzate, dalle recinzioni elettrificate a piani di sterilizzazione, non hanno portato a risultati significativi sulla riduzione dei cinghiali”, pertanto, si richiede alla Regione Lazio di mettere in atto dei provvedimenti più drastici che possano risolvere il problema che si è venuto a creare.
Pertanto, secondo l’associazione è fondamentale procedere all’abbattimento dei capi di bestiame infetti da peste suina, per tutelare i raccolti, gli allevamenti, ma anche la vita delle persone che spesso muoiono o rimangono ferite, nel momento in cui incrociano, sulla propria strada, un cinghiale che taglia loro la strada mentre sono alla guida.