Nuova ordinanza per affrontare l’emergenza peste suina nel Lazio: zona rossa a Roma per i comuni interessati.
Nuova ordinanza della Regione Lazio per affrontare l’emergenza della peste suina che si è sviluppata sul territorio e che ha portato all’abbattimento di diversi capi di bestiame al fine di contenere il contagio e isolare il virus dai centri abitati.
Nuove regole per far fronte all’emergenza peste suina sviluppatasi in Lazio. Angelo Ferrari, commissario straordinario per tale emergenza, ha firmato una nuova ordinanza in cui sono dettate le direttive per contenere la diffusione del virus sul territorio laziale e, in particolare, su Roma.
Il documento è stato approvato in prefettura, in presenza di Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e Sabrina Alfonsi, assessore all’ambiente del comune di Roma.
Al momento, nella zona che copre il Grande Raccordo Anulare, sono stati individuati 8 cani che, secondo quanto rivela Ferrari, dovranno essere manutenuti nell’area, per poi chiudere i varchi, al fine di “impedire il passaggio di animali infetti fuori e anche incontri con cinghiali esterni per evitare che si alimenti il focolaio“.
Un passaggio fondamentale da compiere, per impedire che il virus si diffonda in altre zone del territorio laziale, è quello di portare avanti la pratica dell’abbattimento dei cinghiali infetti.
La manovra dovrà essere organizzata, nel dettaglio, in un periodo di trenta giorni, mediante “una caccia selettiva con i selettori che sono dei cacciatori abilitati, che operano già sul nostro territorio nazionale“, come sottolinea Costa.
Un provvedimento da attuare necessariamente, al fine di ridurre anche il numero di cinghiali che, secondo quanto afferma Costa, è “cinque o sei volte superiore“ il numero che dovrebbe normalmente essere presente sul territorio nazionale. Ci vorrà ancora del tempo per poter attuare il piano e porre fine a questa emergenza che riguarda questi animali selvatici.
Inoltre, all’interno dell’ordinanza non sono presenti le direttive che dovranno seguire i cittadini al fine di stare alla larga dal virus e da un eventuale contagio: nella prima fase della gestione della peste suina, infatti, agli abitanti è stato vietato di fare picnic o passeggiate nelle aree maggiormente interessate da questo problema sanitario.
La peste suina, infatti, è un virus che è stato rilevato in Africa e che ha una carica virale altissima, nonché una resistenza al congelamento, ma anche all’abbattimento dei capi di bestiame infetti.
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