L’esposizione ad alcuni pesticidi porta le persone a contrarre gravi patologie invalidanti, se non addirittura mortali: l’associazione Greenpeace denuncia nel rapporto ‘Tossico come un pesticida’ la grave situazione in cui versano soprattutto gli agricoltori e le loro famiglie, maggiormente a contatto con tali prodotti poiché vivono e lavorano in aree rurali dove si pratica l’agricoltura intensiva. Sappiamo che i pesticidi si depositano su frutta e verdura, ma il grado di tossicità di alcuni di essi superano ampiamente i limiti consentiti.
Il rapporto di Greenpeace snocciola i risultati di numerose ricerche scientifiche, secondo cui nel lungo periodo l’esposizione a questi pesticidi è associabile a patologie tumorali, malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer e a malattie neonatali. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riclassificato il glifosato, l’erbicida più diffuso e lungamente utilizzato al mondo, come ‘probabilmente cancerogeno‘. Oltre a coloro che vivono nelle zone rurali, i più esposti ed indifesi ai pesticidi sono in particolare i bambini, data la loro minore capacità di metabolizzare le sostanze tossiche.
Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia, ha dichiarato ai media nel corso della presentazione del rapporto: ‘È vergognoso che le persone che producono il nostro cibo siano quelle più esposte e che soffrono maggiormente dell’enorme uso di pesticidi nei campi. Gli agricoltori e le loro famiglie pagano il prezzo più alto di questo fallimentare modello di agricoltura industriale. A fronte di rischi elevati, spesso scoperti con anni di ritardo, si contrappone la scelta di un’agricoltura sostenibile per la produzione di cibo sano in un ambiente sano‘. Attraverso questo rapporto Greenpeace chiede alla Commissione Europea di ridurre l’uso dei pesticidi nelle coltivazioni con una certa gradualità, e allo stesso tempo di finanziare la ricerca per trovare alternative naturali ed ecologiche a queste sostanze sintetiche che tanti danni procurano alla salute: ‘Se vogliamo un’agricoltura veramente al servizio dei cittadini, la priorità deve essere l’eliminazione dei pesticidi che hanno proprietà cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, e di quelli che interferiscono con il sistema ormonale o che hanno proprietà neurotossiche‘, è la conclusione della responsabile di Greenpeace Italia.