La Finlandia, dopo oltre 60 giorni dalle elezioni, ha nuovo governo e un nuovo premier. Petteri Orpo, infatti, è stato eletto come primo ministro con 107 voti favorevoli, 81 i contrari e 11 assenti.
In Finlandia nasce così il governo di estrema destra, chiudendo definitivamente l’era dei socialdemocratici di Sanna Marin. Il nuovo premier guiderà un governo di 4 partiti, in cui la destra moderata si affiancherà a quella sovranista.
Il Parlamento finlandese, 60 giorni dopo le elezioni, ha eletto il nuovo primo ministro. Petteri Orpo, un politico di esperienza leader dei moderati del Partito della Coalizione nazionale, che a Strasburgo fa parte del partito popolare europeo.
“Vi ringrazio di cuore per la fiducia dimostratami è stato costruito un forte programma di governo, che implementeremo. La Finlandia sarà un paese prospero e fiorente nei prossimi decenni”.
Queste sono state le sue prime parole da neo premier, il quale è riuscito a ottenere la nomina con 107 voti a suo favore, 81 i contrari e 11 assenti. Il nuovo esecutivo nasce dall’accordo tra il partito di coalizione nazionale di centro destra e l’estrema destra dei Veri Finlandesi.
Il nuovo premier ha elencato quali saranno i suoi prossimi obiettivi, puntando in primo luogo a voler abbassare le tasse. Con Petteri Orpo, si chiude così l’era dei socialdemocratici di Sanna Marin.
Con la nomina a primo ministro di Petteri Orpo in Finlandia, sono stati presentati anche l’intera formazione del nuovo governo di estrema destra. Il suo sarà un compito arduo poiché dovrà guidare un governo formato da quattro partiti: il Partito di Coalizione Nazionale, di cui lui ne ha vinto le elezioni, quello dei Veri Finlandesi, quello dei Cristiano-democratici e quello dei Popolari.
Il ministero degli Esteri è andato alla sua vice, Elina Valtonen, e quello della Difesa a Antti Häkkänen.
La leader del partito di estrema destra Veri Finlandesi, Riikka Purra, sarà ministra delle Finanze e vice prima ministra. Una notizia questa che non andrà a genio per il nostro Paese, la quale è conosciuta per voler tagliare il debito di bilancio, anche a costo di tranciare i sussidi agli immigrati e 6 miliardi di benefici sociali.
Di competenza dell’estrema destra saranno anche i ministeri che riguarderanno gli Affari economici, la Giustizia e i Trasporti.
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