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Pi Day 2018: il giorno del Pi greco, re dei numeri, perché si festeggia

Oggi è il Pi Day 2018, il 14 marzo Giorno del Pi greco. La festa della costante matematica utilizzata per calcolare l’area del cerchio e per molte altre cose. Ma cosa significa festeggiare il Giorno del Pi greco o Pi Day? Ha senso festeggiare una costante matematica? Il 14 marzo è il 3/14, ovvero 3.14 approssimazione per eccellenza del celebre π. Non solo, la festa del Pi Greco celebra molto di più che una semplice costante, bensì un elemento fondamentale della matematica che trova applicazione nella relatività generale di Albert Einstein, nel calcolo delle probabilità, nella meccanica quantistica e anche nell’elettromagnetismo. Una giornata speciale che alle ore 15 e 6 minuti include anche le cifre successive al più famoso 3.14.

Pi Greco, perché si festeggia?

Il Giorno del Pi greco nacque negli Stati Uniti il 14 marzo del 1988. La data in cui celebrare questa famosa costante matematica fu portata avanti dal fisico Larry Shaw al museo scientifico Exploratorium di San Francisco. Si tratta di un giorno importante matematico visto che è lo stesso giorno in cui è nato Einstein ed è anche il giorno in cui è morto Stephen Hawking.

Ma se in Italia il 14 marzo 2018 si scrive 14/03/2018, perché si celebra il Pi Greco in questo giorno? Il formato delle date negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, a differenza dell’Italia, è mese/giorno. Ciò significa che il 14 marzo diventa 3/14, ovvero le tre prime cifre della costante.

Il 14 marzo 2015 vi fu il record del raggiungimento massimo di dieci cifre, visto che alle ore 9 e 26 minuti e 53 secondi si ottennero le prime 10 cifre del Pi greco. La stessa cosa succederà nel 2115, mentre per il 2018 è necessario aspettare le ore 15 e 9 minuti, poiché 1, 5 e 9 sono la quarta, quinta e sesta cifra.

Il Pi greco nella quotidianità

Il Pi greco non è solamente un semplice numero. Senza questa costante matematica gli smartphone smetterebbero di squillare, i satelliti devierebbero le proprie orbite e molto altro. Il Pi greco viene utilizzato sia per calcolare il rapporto fra la circonferenza e il diametro del cerchio, ma anche utilizzato in alcuni campi e alla base del Principio di Indeterminazione di Heisenberg, al periodo di oscillazione del pendolo e alla forza di Coulomb tra due oggetti carichi elettricamente. Anche le scienze sociali come la statistica sfruttano il Pi greco nella distribuzione a campana della curva gaussiana.

Il Pi greco è il “re” dei numeri e nonostante la sua storia millenaria è un protagonista nascosto della nostra vita quotidiana. I primi a utilizzarlo furono i Babilonesi, interpretandolo come 3,125. In un secondo momento vi furono gli Egizi e i Cinesi. Tuttavia, più grande difficoltà nell’uso del Pi Greco sta nel saper approssimare la sua infinita ‘coda’, fatta di decimali che non si ripetono mai con periodicità. Seppur calcolati a trilioni da computer super potenti, è possibile sempre spingersi oltre per avere misure più precise. Considerando i numeri che compongono il Pi greco scoperti oggi, se riempissimo tutti i tronchi e tutte le foglie del mondo con migliaia di cifre, le foreste della Terra non basterebbero a rappresentarlo per intero.

Pi Day 2018: festa sui social e Doodle di Google

Anche sul web, non tanto su Facebook quanto su Twitter, l’hashtag #pigrecoday è entrato nella Top 5 delle tendenze in Italia. Sono moltissimi i commenti divertenti sul Pi greco tra cui quelli di alcuni utenti che dichiarano amore eterno a questo rapporto tra circoferenza e diametro.

Al tempo stesso, anche Google ha realizzato un nuovo Doodle per festeggiare il Pi Day 2018. Si tratta, infatti, del 30-esimo anniversario del Giorno del Pi greco e per questa occasione, l’azienda di Mountain View ha chiesto allo chef e pasticciere Dominique Ansel di realizzare un dolce speciale; una torta di mele al caramello salato, diventata il Doodle di questa importante giornata.

A proposito di Pi greco, c’è anche chi è in grado di ricordare la costante matematica per decine o centinaia di numeri. In particolare il record ufficioso è quello del giapponese Akira Haraguchi di Chiba che nel 2002 ne ricordò 83.431 mentre il primato riconosciuto dal Guinness Book of Records è del cinese Lu Chao dello Jiangxi, che il 19 novembre 2005 ne pronunciò 67.890 in oltre 24 ore. E tu quante cifre del Pi greco riesci a ricordare?

Un semplice trucco! Per ricordare le prime 19 cifre impara a memoria questa frase: “Ave, o Roma o Madre gagliarda di latine virtù che tanto luminoso splendore prodiga spargesti con la tua saggezza”. Associa ogni parola il numero corrispondente di lettere che la compongono e il risultato sarà: 3,14159 26535 89793 238.

Riccardo Mantica

Nell’editoria online dal 2001 quando scrivere per il web era una chimera. Pubblicista dal 2005, blogger per caso nel 2010, ha vissuto l’avvento del web 2.0 e dei social network condividendone gioie e dolori. Le passioni coltivate negli anni per sport, motori e tecnologia sfociano oggi anche nel panorama della mobilità sostenibile. Il motto preferito? Guardare sempre avanti senza dimenticare il passato. Stay tuned!

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