Il 27 gennaio 2016, è stata trovata, lungo l’argine del Po, nei pressi della foce del Trebbia, a Piacenza, una ragazza di 16 anni, seminuda e in evidente stato confusionale.
A condurla in quel punto, piuttosto isolato, sarebbero stati tre uomini, che poi l’avrebbero legata con del nastro adesivo e avrebbero proseguito togliendole i vestiti e percuotendola ferocemente.
A salvarla sarebbe sopraggiunto un uomo che, mentre stava facendo jogging, ha sentito delle urla provenire da dietro gli alberi.
Dopo l’allarme lanciato dal passante alle Forze dell’Ordine, sul luogo sono sopraggiunti Carabinieri e Polizia.
Nel corso delle ricerche nella boscaglia, gli agenti hanno ritrovato del nastro adesivo e i vestiti della ragazza, sporchi di fango.
La vittima è stata subito condotta all’Ospedale Guglielmo da Saliceto, dai soccorritori del 118.
I medici hanno riscontrato numerose ecchimosi su tutto il corpo, probabilmente riferibili ai tentativi della giovane di liberarsi dalla stretta dei suoi carnefici.
L’intera dinamica della vicenda è ancora tutta da ricostruire. Dal canto suo, la ragazza ha raccontato alla madre, ai soccorritori e alla Polizia, che tre uomini sarebbero giunti a casa sua e l’avrebbero condotta lungo il fiume, in un posto isolato, dove poi l’avrebbero legata e picchiata.
Al momento si esclude che ci sia stata violenza sessuale.
La vittima, dopo i controlli effettuati in ospedale, è tornata a casa.
Ora si attende che abbia un colloquio con lo psicologo infantile.
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