Alcune piante sono tanto belle quanto velenose. Per questo motivo, sarebbe meglio non tenerle in casa, soprattutto se si hanno bimbi o animali domestici.
Mettere nel proprio appartamento delle piante è sempre una buona idea. Alcune, però, dovrebbero starne fuori.
Piante in casa: perché fanno bene
Anche chi non ha il pollice verde, durante la pandemia e i vari lockdown ha deciso di introdurre nella propria casa delle piante. L’obiettivo è stato quello di rendere più accogliente la propria dimora ma anche spendere del tempo di qualità accudendo un organismo vivente.
E’ dimostrato, infatti, che prendersi cura delle piante è terapeutico per la mente. Il solo fatto di annaffiare, concimare, potare e fare in modo che la pianta cresca e prolifera, può aiutare a distendere. Per non parlare, poi, di alcuni benefici che le piante stesse apportano all’ambiente. Oltre a renderlo più accogliente, le piante possono anche depurare l’aria e renderla più ricca d’ossigeno o privarla di alcune sostanze nocive.
Eppure, non tutte le piante dovrebbero essere inserite in casa. Questo per via della loro tossicità. Alcune piante, infatti, potrebbero essere molto pericolose se messe a contatto con l’uomo. Per questo non dovrebbero essere inserite in casa, soprattutto se si hanno bimbi piccoli o animali domestici.
Piante bellissime ma velenose: quali sono?
Alcune piante possono essere pericolose. Ecco perché, quando si è fuori casa, in montagna o campagna, non bisognerebbe raccogliere le piante che non si conoscono. Conoscere la tossicità è importante poiché alcune parti della pianta potrebbero essere tossiche se ingerite oppure urticanti se toccate.
Una delle piante che generalmente si tiene in appartamento, ma è molto velenosa, è l’aglaonema. Si tratta di un vegetale sempreverde, dotata di foglie larghe e ovali di un bel verde brillante, con delle sfumature bianche marmorizzate. Resiste bene anche a mezz’ombra ed è facile da coltivare. Tuttavia, proprio le sue foglie sono velenose.
Tra le altre piante spicca l’alocasia. Essa ha foglie grandi e carnose, di un bel verde brillante, spesso dotate di venature argentee. L’alocasia può arrivare fino a 40 cm di lunghezza e 20 cm di larghezza. Ad essere pericolosa è la linfa della pianta che, se a contatto con la pelle, può irritare. Inoltre, se dovesse essere ingerita è tossica.
L’agrifoglio, eletto a simbolo delle festività natalizie, è tossica soprattutto per le sue bacche. Inoltre, le foglie contengono glucosidi simil-digitalici. Se le bacche dovessero essere accidentalmente ingerite, si potrebbe accusare torpore, vomito e diarrea.
Benché sia molto bello, soprattutto per i suoi fiori, anche l’anthurium è tossico poiché contiene cristalli di ossalato di calcio. Non bisogna dimenticare anche la calancoe, facile da coltivare ma molto pericolosa: se ingerita può condurre a problemi respiratori. Da inserire nella lista anche la calla che ha frutti e foglie contenenti elementi che sprigionano acido cianidrico.